La città perduta del dio scimmia. Il mio viaggio sulle tracce di una civiltà senza nome

Preston Douglas ci conduce ancora una volta tra i resti di un mondo precedente, di un universo scomparso, ma non invisibile e che ha trasformato le nostre civiltà, rendendoci quello che siamo oggi. Con “La città perduta del Dio scimmia”, lo scrittore archeologo parte per una missione con un gruppo di veri professionisti che hanno intravisto la possibilità di una nuova straordinaria scoperta. Sotto la foresta della Mosquitia sembra nascondersi una città fatta di piazze, strade, edifici, piccole arene, luoghi di ritrovo. La notizia già incredibile potrebbe rivelarsi ancora più sorprendente e più folle: in quella piccola realtà gli studiosi e gli archeologi proveniente da ogni parte del globo intravedono i resti della città del Dio scimmia, un luogo sacro dove gli indios e i primi conquistatori del nuovo mondo si ritrovavano e di cui loro stessi raccontavano. Per molto tempo si è creduto fosse una leggenda, ma Preston Douglas ci vuole narrare un’altra storia, portandoci in un mondo che sembra essere davvero esistito e che ha un incredibile fascino. In “La città perduta del Dio scimmia” l’autore ci conduce alla soglia di una vecchia civiltà.