Cinque anarchici del Sud. Una storia negata di Fabio Cuzzola edito da Città del Sole Edizioni

Cinque anarchici del Sud. Una storia negata

Data di Pubblicazione:
2001
EAN:

9788873510000

ISBN:

8873510000

Pagine:
126
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Descrizione Cinque anarchici del Sud. Una storia negata

Cinque anarchici di Reggio Calabria, ventenni o poco più, muoiono in un incidente d'auto la notte del 26 settembre 1970 sull'autostrada del Sole nei pressi d'Anagni. L'autore ripercorre la storia delle loro giovani vite. La nascita di una coscienza politica alla fine degli anni sessanta, le persecuzioni poliziesche, la loro difficile situazione durante i moti per il capoluogo. Perché si recavano a Roma durante quella notte? Alcuni mesi prima a Gioia Tauro si era verificato un grave incidente ferroviario con sei morti e numerosi feriti, attribuito a mera fatalità. Gli anarchici, invece, avevano condotto una scrupolosa controinchiesta e volevano assicurarsi che non ci fossero pericoli di sottrazione delle prove. Però qualcuno li aveva seguiti.

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4 di 5 su 1 recensione

Cinque anarchici del SudDi D. Andrea-6 aprile 2011

Francamente, questo è un autore che pian piano comincio a rivalutare. L'Italia è decisamente uno strano paese. Dopo 34 anni tutti assolti per la bomba in piazza della Loggia a Brescia, dove ci furono 8 morti e dove io, ancora passando qualche anno fa, provavo un brivido nella schiena. Come d'altra parte lo provavo quando passando da Bologna potevo vedere quell'orologio ancora giustamente fermo. Oggi tutti assolti, persino quel Delfo Zorzi riparato in Giappone e diventato uno "Zorzisan" che vende la migliore moda italiana... Ma parlare ora di questo è solo un caso, una sorte di cortocircuito temporale che associa a questa strage la morte di questi 5 anarchici del sud. Una storia di quarant'anni fa, sulla quale qualche luce arriva negli ultimi anni da pentiti di mafia a confermare sospetti antichi e che comunque non hanno portato ad alcuna giustizia. Di nuovo come sopra. Degli innocenti muoiono e lo fanno sotto gli occhi di tutti, ma senza che nessun colpevole venga punito. Di nuovo chi sa non parla o lo fa in ritardo, quando ormai è quasi inutile per la giustizia, magari utile per la storia. Di nuovo chi guarda accadere i fatti e forse potrebbe intervenire per evitare il tragico epilogo, guarda stando al balcone a debita distanza, per non sporcarsi troppo le mani, perchè poi, in effetti, si questi ragazzi, questi capelloni, stanno dalla parte giusta, ma non esattamente nella schiera dove vovrebbero, sono anarchici e gli anarchici si sa possono essere sacrificati alla ragione politica superiore. Ma in fondo gli anarchici dividono questo destino con altri che pure nelle schiere giuste ci stavano, ma dissentivano o criticavano o desideravano una politica più incisiva. Anche questa forse è storia. Fabio Cuzzola, autore di questo breve libro, ha il compito, riuscitissimo, di tratteggiare un ritratto di Gianni Aricò e sua moglie Annalise Borth, Angelo Casile, Franco Scordo e Luigi Lo Celso, della Reggio Calabria degli settanta e soprattutto del desiderio di rinnovamento che questi amici condividevano e avevano cercato di attuare.