Cinematecnica. Percorsi critici nella fabbrica dell'immaginario

Il riconoscimento del film come bene culturale ha consentito alla critica cinematografica il superamento dell'antica dicotomia fra “arte” e “industria” cosicché l'esplorazione linguistica dell'opera audiovisiva è in condizione di prefigurare varie tipologie di informazioni contestuali e tematiche, relative allo stile o agli aspetti formali più reconditi ma, soprattutto, può indagare sulle configurazioni dello spazio di cui è descrizione e più ancora sulle dinamiche del tempo di cui è esaltante espressione. Dal trash al capolavoro, dal B-movie all'opera d'essai, dalla prova di mestiere a quella d'autore, dalla realizzazione a basso costo all'autoesibizione della tecnica e degli special effects, ogni pellicola costituisce una miniera di dati utili a determinare il reale spessore della valenza culturale di quella delicata e specialissima merce che è il film. E tuttavia la riflessione sulle modalità tecniche del fare cinema sembra segnare il passo. Se in ambito puramente teorico tutti concordano sull'importanza determinante degli aspetti tecnici e delle componenti tecnologiche nel processo produttivo che trasforma le idee in film, nella pratica di molta storia e critica del cinema la tecnica rimane un territorio inesplorato e disatteso. Un luogo in cui addentrarsi con cautela, più per obbligo culturale che per autentica curiosità, a metà tra l'antico disprezzo e la più corriva supponenza. Il libro – frutto del lavoro di autori critici, studiosi e registi – contribuisce a ricordare che accanto al decisivo “che fare” s'impone sempre più all'attenzione lo scenario multimediale di “come farlo”, perché la fantasia riposa pur sempre sulle virtù della tecnica. Anzi delle tecniche, qui riproposte innanzitutto per il piacere di curiosare fra i delicati ingranaggi della macchina-cinema, insieme a Alberto Abruzzese, Carmelo Alberti, Mario Bernardo, Paolo Bertetto, Mario Brenta, Manlio Brusatin, Roberto Campari, Cristina Comencini, Fernaldo Di Giammatteo, Alberto Farassino, Guido Fink, Maurizio Grande, Daniele Luchetti, Carlo Montanaro, Giovanni Morelli, Roberto Perpignani, Roberto Pugliese, Jean-Marie Straub, Giorgio Tinazzi, Italo Zannier.Fabrizio Borin insegna Storia del cinema all'Università Ca' Foscari di Venezia. Ha pubblicato, tra l'altro, studi monografici su Saura, Skolimowski, Woody Allen, Tarkovskij, Fellini.Roberto Ellero, saggista e docente di Teoria e critica della programmazione cinematografica presso l'Università di Ca' Foscari, dirige l'Ufficio Attività Cinematografiche del Comune di Venezia.