Descrizione Una certa età. Per una nuova idea della vecchiaia
In Una certa età Vittorino Andreoli riflette sul ruolo dell’anzianità nell’era post moderna. Durante la vecchiaia tutto è diverso e sicuramente non si deve dimostrare niente, quindi la prestazione viene finalmente meno. L’estetica quindi non gioca più il ruolo di prima e anche l’amore ha un ruolo diverso perché ogni canone di bellezza di mercato viene assolutamente invertito. Andreoli, psichiatra di fama mondiale, scrutatore di più aspetti della mente umana, sposato da cinquant’anni con una psicanalista freudiana, padre di tre figlie e nonno di cinque nipoti, si appresta a raccontare una delle età più belle della vita se uno sa coglierne le sfumature. In antropologia la vecchiaia ha come simbologia un bastone che allontana il serpente e quindi da questo simbolo nasce la sapienza e il senso della vita stessa. In Una certa età, Vittorino Andreoli riflette sul senso della gioventù e sulle corse senza tregua che caratterizzano ormai quest’età, mentre l’anziano ha il tempo anche di proporre il cambiamento e di promuoverlo. Andreoli si sofferma quindi su più aspetti del vivere quotidiano e su un senso filosofico e psicologico dell’età e rende tutto ciò assolutamente visibile al lettore.