Casa di foglie di Mark Z. Danielewski edito da 66thand2nd
Alta reperibilità

Casa di foglie

Editore:

66thand2nd

Collana:
Bookclub
Edizione:
2
Traduttore:
Reggiani S., Taiuti L.
Data di Pubblicazione:
7 novembre 2019
EAN:

9788832970944

ISBN:

8832970945

Pagine:
723
Formato:
brossura
Acquistabile con o la

Trama Casa di foglie

Quando la prima edizione di "Casa di foglie" iniziò a circolare negli Stati Uniti, affiorando a poco a poco su Internet, nessuno avrebbe potuto immaginare il seguito di appassionati che avrebbe raccolto. All'inizio tra i più giovani - musicisti, tatuatori, programmatori, ecologisti, drogati di adrenalina -, poi presso un pubblico sempre più ampio. Finché Stephen King, in una conversazione pubblicata sul «New York Times Magazine», non indicò "Casa di foglie" come il Moby Dick del genere horror. Un horror letterario che si tramuta in un attacco al concetto stesso di «narrazione». Qualcun altro l'ha definita una storia d'amore scritta da un semiologo, un mosaico narrativo in bilico tra la suspense e un onirico viaggio nel subconscio. O ancora: una bizzarra invenzione à la Pynchon, pervasa dall'ossessione linguistica di Nabokov e mutevole come un borgesiano labirinto dell'irrealtà. Impossibile inquadrare in una formula l'inquietante debutto di Mark Z. Danielewski, o anche solo provare a ricostruirne la trama, punteggiata di citazioni, digressioni erudite, immagini e appendici. La storia ruota intorno a un misterioso manoscritto rinvenuto in un baule dopo la morte del suo estensore, l'anziano Zampanò, e consiste nell'esplorazione di un film di culto girato nella casa stregata di Ash Tree Lane in cui viveva la famiglia del regista, Will Navidson, premio Pulitzer per la fotografia, che finirà per svelare un abisso senza fine, spalancato su una tenebra senziente e ferina, capace di inghiottire chiunque osi disturbarla.

Spedizione gratuita
€ 27.55€ 29.00
Risparmi:€ 1.45(5%)
Disponibile in 3-4 giorni
servizio Prenota Ritiri su libro Casa di foglie
Prenota e ritira
Scegli il punto di consegna e ritira quando vuoi

Recensioni degli utenti

e condividi la tua opinione con gli altri utenti
3 di 5 su 4 recensioni

Un lungo viaggio nel buio della mente Di S. Ester-22 aprile 2011

Una lettura davvero molto particolare e affascinante per l'originalità narrativa e grafica. Ci si ritrova a vagare in un labirinto di eventi surreali, immersi in storie che si evolvono su differenti livelli narrativi. Ci si perde nei meandri della vicenda, un viaggio "oltre" tutto ciò che è usuale e certo dentro la nostra mente e in noi stessi. Un romanzo non di facile lettura, a tratti confuso e difficoltoso da seguire, sia concettualmente che sotto l'aspetto pratico del leggere le pagine stesse. Credo che la "genialità" di questo libro si riveli anche il suo stesso limite.

Casa di foglieDi M. Giada-2 novembre 2010

Danielewski ha impiegato anni e anni per terminarlo, mi pare 10 ma per me non ha avuto alcuna ispirazione! Certo la fantasia e l'immaginazione non gli mancano ma troppo noioso.

Il mistero della CasaDi B. Isabella-5 settembre 2010

Il mistero della Casa mi ha appassionato molto, veramente. Però a dire il vero sarebbero 3 stelline e 1/4, perchè i successivi 3/4 sono stati polverizzati dalla abnorme quantità di parti inutili, come quelle estenuanti centinaia di note i-nu-ti-li: capisco che è per rendere verosimile il saggio scritto da Zampanò, e come ogni saggio che si rispetti deve avere una bibliografia, ma... quando è troppo è troppo! Stesso discorso per gli aneddoti di vita di Truant, che tanto aneddoti non sono perchè a volte occupano addirittura intere pagine. Potevano anche andare le parti in cui raccontava le sue allucinazioni dovute ai luoghi chiusi e bui, ma per il resto se ne poteva fare anche a meno... non mi interessava proprio sapere dove e con chi andava a letto. Comunque, siccome sono buona, gli dò 4 stelline, perchè le parti riguardanti la Casa sono fantastiche!! Mah, non so cosa dire su quel labirinto buio fatto di corridoi, saloni e scale: sarei anche un po' propensa a credere all'ipotesi per cui quel luogo riflette l'inconscio di chi ci entra (visto che, per chi pensava che la scala fosse infinita, ci sono voluti giorni prima di arrivare agli ultimi scalini; e invece per chi dava per scontato che avesse una fine, ci erano voluti solo 20 minuti) Ma anche se così non fosse... mi ha affascinato da matti! Corridoi che cambiano di lunghezza; il salone che prima è oltre 1 km, e poi poco più che una stanzetta; la scala che è lunga, corta, e a un certo punto di circa 80.000 km! E' ovvio che suona impossibile, ma in quel luogo non esiste la logica :D E il ringhio/urlo/bisbiglio (dipende) che si sentiva... molto spesso subito dopo che qualcuno ci pensava (il che avvalora l'ipotesi secondo cui quei luoghi si plasmano su misura delle diverse persone), secondo me è una materializzazione dei demoni interiori di ognuno... Questo libro è stato veramente un viaggio nello sconosciuto, sia per i personaggi che per il lettore... in un labirinto mutevole, fatto solo di oscurità e silenzio. Ora, non vorrei parlare da blasfema, però... quell'atmosfera di immobilità e inquietudine mi ha ricordato molto la maggior parte dei quadri di De Chirico, per esempio le Muse Inquietanti :) Edit: il commento di prima l'avevo scritto a metà libro; ora che ho letto anche la parte di Esplorazione n.5 devo dire che la storia mi è piaciuta ancora di più :) Anche le leggi di gravità sono nulle, in quel nugolo di corridoi e stanze che cambiano di forma e dimensioni. E probabilmente quel ringhio non è altro che il segnale di quando un cambiamento sta avvenendo, forse... ma io mi baso sulla sensazione di Navidson. Dicevo delle leggi di gravità: immaginate di arrivare in una stanza, vuota e buia come al solito, ma per la prima volta di vedere una finestra sul muro, dopo migliaia di stanze che ne erano prive. Andate ad affacciarvi, solo che... non c'è niente fuori (ma sarà veramente 'fuori'?), solo il vuoto. Così tornate indietro... e la stanza scompare intorno a voi: è rimasto solo il pezzo di pavimento su cui poggiate i piedi. Se provate a lanciare qualche torcia, qualcuna potrebbe cadere verso il basso, senza mai trovare un fondo; altre cadrebbero verso l'alto; alcune rimarrebbero lì, accanto a voi, a galleggiare. Poi piano piano anche il pezzo di pavimento sotto di voi sparirebbe... starete galleggiando. Bello eh? E a questo punto potete solo aspettare la morte :S brutto da dire, ma almeno nel libro è così. Vorrei proprio saperlo cosa diavolo è quella casa. Addirittura, prima di questo episodio del galleggiamento, è capitato anche che l'intera casa si "muovesse", persino le parti di casa normale, non buie, non solo quei corridoi e quelle stanze oltre la porta apparsa dal nulla... tutto; ma in modo minaccioso, del tipo 'per fare di tutto per fare precipitare qualcuno nel "cuore" di questo posto, nel nulla insomma'. In effetti quella parte mi ha un po' fatto sorridere, di solito la casa si comportava discretamente, mica come il Platano picchiatore di Harry Potter :D vabbeh. E poi aggiungo altri particolari strani: da delle analisi, riportate nel libro, di alcuni frammenti prelevati dai muri di quel "misterioso e scuro dedalo", è stato ricavato che alcuni di quei muri sono fatti di materiale datato a più di 4 milioni di anni fa, quindi prima che la Terra esistesse; e giustamente ci si è chiesti se la casa provenisse da un'altra dimensione? Poi è pazzesco che alle volte quei corridoi si allungano talmente da permettere di compiere anche più di 200 e passa km in un giorno (in bici) Come dire, anche il finale fa riflettere... ma ovviamente non lo posso scrivere qua ;P

Un'esperienzaDi M. Caterina-26 luglio 2010

Libro fuori dal comune a partire dalla scelta dell'impaginazione che a tratti costinge il lettore a girare il libro sottosopra per continuare la lettura, altre volte a fargli girare pagine quasi prive di testo...il tutto come richiamo all'intricata trama che compone questo romanzo. La storia che ci viene presentata riesce a trasmettere il senso di smarrimento e di sgomento provato dai personaggi, riesce a inquitare il lettore in senso positivo e a farlo sentire parte del racconto. Non si può negare che la lettura richieda impegno, il libro non va usato come pillola conciliante il sonno, tuttavia la storia si fa talmente appassionante che ciò che abbiamo davanti agli occhi sembra a tratti sfumare in un video amatoriale. Un romanzo che divide: o si ama o si odia!