Casa d'altri e altri racconti
- Editore:
Bompiani
- Collana:
- Tascabili narrativa
- A cura di:
- R. Carnero
- Data di Pubblicazione:
- 11 marzo 2020
- EAN:
9788830102965
- ISBN:
8830102962
- Pagine:
- 352
- Formato:
- brossura
Trama Casa d'altri e altri racconti
Definito da Eugenio Montale "un racconto perfetto", Casa d'altri ci immerge nell'aspro paesaggio dell'Appennino emiliano, da cui affiorano due figure desolate: Zelinda, un'anziana donna che conduce una misera esistenza da lavandaia, e Doctor Ironicus (come lo chiamavano da giovane in seminario), un prete di montagna che con rassegnazione assiste alle sagre e celebra matrimoni alla buona. Una domanda cruciale sull'esistenza li tormenta, difficile da pronunciare e priva di risposte consolatorie. La scrittura di Silvio D'Arzo qui e nelle altre storie che compongono la raccolta - tra cui Piccolo mondo degli umili, Una storia così, Fine di Mirco, L'aria della sera, Un ragazzo d'altri tempi - trova nell'oscillazione tra Arcadia e Cronaca la soluzione a un problema che accomuna tutti gli autori della sua generazione: raccontare la società del tempo senza impoverirla e senza impoverirsi. Racconti di inesauribile ricchezza, presentati in una nuova edizione a cent'anni dalla nascita di questo autore unico.
Recensioni degli utenti
Casa d'altri-26 luglio 2011
Bella rivelazione l'autore siciliano, lo scoprri grazie ad una recesnione sul Corriere. Il racconto che dà il titolo alla raccolta è senza dubbio il più intenso. A me è piaciuto molto però uno dei successivi, scritto come prefazione ad un suo libro, in cui rievoca con molta ironia e disincanto la giovinezza vissuta insieme a coetanei con cui condivideva ingenuità letterarie. " La letteratura è il più complicato dei mali: non c'è cura che valga per lei: e i giovani letterati alle volte le più offensive creature del mondo... Nella loro fondamentale ingenuità sono spesso portati a pensare che il mondo sia fatto per loro e non loro per lui (precisamente il contrario dei vecchi che credono sempre di essere indispensabili al mondo anche quando il mondo non sa più cosa farsene e li fugge come onorate zitelle. Mai e poi mai arriveranno a capire che alle volte l'indifferenza del mondo è sollievo a intollerabili mali. Ma anche qui a ognuno il suo). "
Zelinda e la fatica di vivere-1 ottobre 2010
Sette case. Sette case addoss“Sette case. Sette case addossate e nient’altro”. Sette case e strade non più larghe d’un braccio, pigiate dal buio, bussate dal vento. Campanacci di pecore e capre, la pioggia e la neve, poi niente. “Niente di niente”. Ed in questo niente livido e pesto, che invita a serrare le spalle, abbassare lo sguardo, mettere fretta alle gambe, capita d’inciampare nell’umile che reca in sé il nobile d’una questione suprema. Zelinda è una capra in corpo di donna, che s’alza a fatica e piega la schiena: da sera a mattina, da mattina a sera. Zelinda è stanca, sola, spossata: accanto una natura maligna, dentro un pensiero di morte. Incontrerà un prete, un prete tra pochi, a cui chiedere cosa sia giusto fare, cosa sia giusto aspettare. Racconto d’immenso valore, dona luce all’intera raccolta di quest’autore precocemente scomparso, tenuto a ricordo da Zelinda e dalle pagine che ne narrano l’ultima e l’unica scelta. Bellissimo.