«Caro veritatis cardo». L'interesse della fenomenologia francese per la teologia dei sacramenti di Manuel Belli edito da Glossa

«Caro veritatis cardo». L'interesse della fenomenologia francese per la teologia dei sacramenti

Editore:

Glossa

Data di Pubblicazione:
1 novembre 2013
EAN:

9788871053301

ISBN:

8871053303

Pagine:
370
Argomenti:
Teologia cristiana, Cattolicesimo romano, Chiesa cattolica romana
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Tra liturgia, sacramentaria e filosofiaDi B. Manuel-21 ottobre 2014

È piuttosto recente la riscoperta del Movimento Liturgico, non tanto e non solo per quanto riguarda le conseguenze che ha apportato nella Riforma Liturgica, ma anche nel suo profilo epistemologico. Casel ha molto insistito sulla necessità di riscoprire il luogo specifico dell'istituzione della verità del sacramento cristiano nel suo profilo di Actio e di Mysteriengegenwart, mentre la proposta liturgica di Guardini si è concentrata su un superamento del ritorno alle fonti della liturgia per iniziare a interrogare l'atto liturgico stesso circa la verità teologica e antropologica che custodisce. Rahner ha proposto una riflessione sacramentaria riscattando il sacramento cristiano dalla sua tradizionale regionalità e utilizzando la nozione di sacramento come strutturale per l'intero sapere teologico. Ma proprio questi autori, che hanno impegnato la teologia sacramentaria in un grosso ripensamento, hanno vissuto un poderoso sforzo di riflessione ontologica: una verità che accade non è supportabile dai sistemi ontologici ad essi disponibili. Casel ha proposto la nozione di "pensiero totale", Guardini ha formulato la sua filosofia dell'opposizione polare, mentre Rahner ha elaborato la nozione di simbolo reale e di simbolicità dell'ente. Gli sforzi di pensiero citati sono di notevole mole e di grande impegno, ma sovente le intuizioni liturgiche e sacramentarie non sono adeguate dalla proposta epistemologica corrispondente di categorie di pensiero adeguate. In tempi più recenti diversi autori, ascrivibili all'area della fenomenologia francese, si sono interessati a diverso titolo a questioni di teologia dei sacramenti. La fenomenologia, che tematizza l'accadere come struttura portante dell'evidenza, è connaturalmente interessata a un'area del sapere teologico, quale la teologia dei sacramenti, che si occupa di studiare un evento in cui accade la verità. Marion, fin dai suoi esordi si interroga circa la possibilità di una teologia affrancata rispetto alle ipoteche neo-scolastiche, parlando di un "sito eucaristico della teologia". Henry, in un breve articolo, rilegge la sua proposta fenomenologica in cui vede nell'eucaristia una sorta di sigillo. Falque, più recentemente, si interessa del sacramento cristiano alla ricerca di una grammatica antropologica che ne possa permettere la decifrazione. Che la fenomenologia possa incaricarsi di fornire un adeguato supporto ontologico alle poderose intuizioni del Movimento Liturgico? La presente ricerca si occupa di sviluppare questa tesi tentando un dialogo fra gli autori del movimento liturgico con i fenomenologi più recenti. L'interesse per le due aree di pensiero è reciproco: da un lato l'intuizione della liturgia come sorgiva per la verità dei sacramenti può trovare un partner adeguato, qualificato e non indifferente al proprio oggetto. D'altro canto la fenomenologia, sovente alla ricerca di un equilibrio tra necessaria formalità e eccesso formalistico, incontra nella complessità del sacramento una cartina di tornasole circa l'effettività dello svolgimento del proprio progetto. La questione non può essere affrontata senza una tematizzazione della reciproca implicazione di teologia e fenomenologia, che non può attestarsi su una semplice convenienza per affinità tematiche: la scommessa è che la forma veritativa della fede, anche nel suo imprescindibile momento sacramentale, non è al di fuori del regime universale dell'evidenza, su cui legittimamente indaga la filosofia. I sacramenti sono atti liturgici dove la destinalità antropologica non è semplicemente giustapposta alla verità stessa dei sacramenti, ma la determina. Dunque la fenomenologia non è semplicemente "conveniente" alla verità teologica, ma è strutturale, come strutturale è il livello antropologico del sacramento e della rivelazione in genere. Secondo l'ipotesi enunciata viene offerta una rilettura della questione.