Care memorie

“Conoscere bene le cose [...] è quasi sempre scoprire in esse dei significati e dei valori insospettati, percepire relazioni e dimensioni nuove; è correggere quell’immagine piatta, convenzionale e sommaria che ci creiamo degli oggetti che non abbiamo esaminato da vicino”. Dunque è per questo che la Yourcenar, “biografa, storica o romanziera”, come ella stessa si definisce, intraprende il suo personalissimo viaggio a ritroso nel tempo, dal XX al XVI secolo, attraverso Fiandre, Francia e Germania, alla scoperta o riscoperta dei propri antenati e delle orme che essi hanno lasciato in “schegge di ricordi di seconda o decima mano, informazioni tratte da frammenti di lettere [o da] documenti autentici”, nel continuo tentativo di trovare tracce di un denominatore comune tra lei e loro. Attività che trae la propria linfa vitale, forse inconsciamente, dal bisogno di una donna ormai matura di reperire dei fili invisibili che possano ricongiungerla in qualche modo alla madre, morta in seguito al parto.