Canzone per Castor di Mari Cavalli, Be Will edito da Salento Books
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Canzone per Castor

Collana:
Comete
Data di Pubblicazione:
16 settembre 2009
EAN:

9788849706291

ISBN:

8849706294

Pagine:
208
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Trama Canzone per Castor

La storia vera di un'amicizia fraterna e quella invece di un'amicizia insolita, generata da un evento feroce che i protagonisti fronteggiano con viscerale dedizione. Un dialogo giocato tra la distanza e la presenza, denso e paziente, perfino nella rabbia. Due voci che s'intrecciano e si scontrano: scandite sui ritmi moderni dell'e-mail inseguono i loro archetipi nel mito. Le tappe ostinate di un percorso che si declinerà intorno alla costruzione di un progetto. Una testimonianza, ma anche una risposta alla banalità di certi pregiudizi intorno ai giovani. Infine il diario di un singolare viaggio oltre l'oceano, sulle tracce di un giovane autore che ha scelto il mondo come casa, sintetizzando in una scelta radicale i significati di arte, vita e cammino.

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5 di 5 su 1 recensione

ViaggiDi C. Gemma-13 novembre 2010

Una canzone per Castor di Mari Cavalli e Will_be Ci sono tante ragioni per cui vale la pena leggere questo libro. La prima è che, a distanza di quasi un anno da quando l'ho letto la prima volta, le parole, le immagini, le atmosfere rimangono vivide ed indelebili, di una bellezza intatta, e questo ritengo non sia poco. La storia si delinea e, immediatamente dopo, si rimane coinvolti in un sentimento panico da cui risulta difficile staccarsi, il cuore inizia a battere in sintonia con il cuore delle due persone che hanno scritto queste pagine e si anima delle loro mute ragioni. Con dolcezza, con umiltà i due scrittori ci consentono di calpestare silenziosi i passi da loro disegnati in un terreno fragile, di neve bianca, gelida. Il terreno della fragilità di entrambi di fronte a questo evento tragico. C'e spazio per molte cose, in questo giardino. Una madre. Il dolore di una madre che non può più vedere il figlio. Il figlio scomparso. Una lettera scritta poco prima. Il dolore che si insinua di colpo in una fessura di poche frazioni di secondo di un pomeriggio d'inverno e che sconvoge una vita intera. L'amore materno tradito. Se dovessi tradurlo in un'immagine, direi "L'urlo" di Munch. Il migliore amico del figlio. Castore e Polluce. Un'amicizia che si tinge di colori mitici, l'intensità di giorni che appartengono a due ventenni, con tutta la poesia e la rabbia e l'entusiasmo dei vent'anni. La bellezza. Lo stupore. La sfida. La lotta. La rivolta. La storia di un'altra amicizia, tra la madre e l'amico del figlio. C'è onestà. Nel racconto. Nella verità delle cose dette e mai esagerate. Nella sincerità dello sguardo preoccupato dell'amico per il dolore prepotente della madre. Nella tenerezza che risuscita, a dispetto di tutto, e aderisce alle pareti di questa forma d'amore nuova, inventata. C'è onestà. Nello sguardo accecato della madre, che ricorda e commuove nel suo tentativo di far rivivere il figlio attraverso frammenti di ricordi esplosi nel mondo. Un mondo nel quale da quel giorno "hanno spento la luce". C'è onestà. Nella denuncia vibrante di un'istituzione scolastica sorda e cieca ai percorsi e al vissuto autentico degli esseri umani che la compongono e che rimangono schiacciati dalla incomprensione. Nella rabbia prepotente che ne deriva. Nello sconforto che assale, perché cosa rimarrà di noi se proprio nella scuola - luogo della cultura per eccellenza - ci si può attendere solo di essere schiacciati? C'è onestà. Nell'amico, Polluce, che parte e ci conduce per mano nel suo viaggio, che è prima di ogni cosa viaggio interiore, viaggio alla scoperta di sé stesso, apertura al mondo e chiusura nello stesso tempo, che ricorda il viaggio di Rimbaud, altrettanto vibrante di poesia, di colore, di forma, di senso. Altrettanto pericoloso nel suo inoltrarsi in abissi dell'anima da cui potrebbe anche non esserci ritorno alcuno. Con coraggio. Una lezione per tutti.