Buone regole. Il vademecum del brigatista di Gianremo Armeni edito da Prospettiva Editrice

Buone regole. Il vademecum del brigatista

Data di Pubblicazione:
1 gennaio 2010
EAN:

9788874186686

ISBN:

8874186681

Pagine:
157
Formato:
brossura
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Descrizione Buone regole. Il vademecum del brigatista

Quando un compagno prende possesso di una casa dell'Organizzazione il suo primo compito è quello di costruirsi, nei dettagli anche minimi, come una figura sociale ben definita. Se ad esempio si è assunto il ruolo di artigiano bisognerà uscire di casa prima delle otto del mattino e non rientrarci fino alle 12:30, riuscire alle 14 e rientrare dopo le ore 19... Se si usa l'automobile guardare costantemente nello specchietto retrovisore e fare dei giri viziosi in strade poco frequentate. Se si usano i mezzi pubblici cambiare almeno un mezzo durante il percorso, scegliendo una fermata dove sia possibile controllare la situazione... I rapporti con i familiari vanno di regola troncati... Regole per la scelta della casa. Regole per l'uso dell'automobile. Regole per gli appuntamenti. Regole di comportamento per la condotta pubblica. Regole per l'abbigliamento. Ogni ambito della clandestinità dei militanti brigatisti era rigorosamente disciplinato da norme, la cui rigida osservanza ha consentito al "partito armato" una decennale longevità. I primi insegnamenti tramandati dalle guerriglie latino-americane.

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4 di 5 su 1 recensione

UN QUADRETTO UMANO DELL'AMBIENTE BRIGATISTADi p. luigi-6 dicembre 2010

Dietro la severità della stella a cinque punte, un'umanità tragica e farsesca al tempo stesso. Questo libro di Armeni ha il pregio di infilare lo sguardo nella quotidianità dell'ambiente brigatista, riportando in superficie abitudini, aneddoti, casi al limite della comicità, che hanno costellato la storia del "nucleo storico" delle Brigate Rosse. Abitudini. Quella, ad esempio, di fare giri pazzeschi per raggiungere un dato posto, con l'ossessione del pedinamento, o quella di pagare subito e in contanti i danni cagionati in un incidente stradale, anche quando si aveva ragione, salvo incontrare soggetti molto puntigliosi, difficili. Aneddoti. Quando Lauro Azzolini perde il borsello con i documenti e la pistola sul sedile dell'autobus, trascinando "verso l'abisso" metà dell'Esecutivo dell'organizzazione. Casi comici. Quando Moretti e Franceschini incontrano a Roma Valerio Morucci: loro due austeri e seriosi, grigi anche nell'abbigliamento, Morucci che scende dalla sua Mini-Minor in giacca blu con bottoni dorati, camicia di seta bianca e occhiali Ray- Ban, con portamento da sanbabilino. In tutto, un libro piacevole da leggere, che arricchisce la conoscenza del lettore su un fenomeno sconvolgente della nostra storia repubblicana. Le angosce, i dubbi, le stesse miserie dei protagonisti escono dallo sfondo di una vicenda letta prevalentemente in chiave politico-criminale, umanizzandola e restituendola in tutta la sua banale tragicità. In fondo la certificazione di un colossale fallimento, personale e politico, di chi aveva scelto di giocare alla rivoluzione, contribuendo di converso a "puntellare" il sistema che si voleva abbattere.