La bottega della seta di Giò

Un piccolo artigiano piemontese con la sua perizia ed una notevole dose di fortuna, riesce ad assurgere ai vertici della società nel Seicento. L'assedio di Casale Monferrato e la peste del 1629 saranno lo spunto per la successiva ascesa del nostro personaggio, Giò, verso successi inimmaginabili. In successivi passaggi determinanti per la sua vita, Giò passa dalla produzione del velluto nero al broccato e finalmente a quella degli arazzi. L'incontro con una misteriosa Marchesa, forse immaginata dal protagonista, influisce in modo determinante sulla sua vita personale e imprenditoriale. Il racconto si sviluppa nei successivi luoghi di vita e di lavoro di Giò, dal suo paesello nell'Oltre Tanaro, a Genova e infine a Napoli. La storia dei suoi tre figli, dei quali il primo sarà un ufficiale della marina da guerra spagnola, la seconda una pittrice ed il terzo seguirà le orme paterne, completano il racconto. Le avventure nel “nuovo mondo” di alcuni amici del figlio Enrico e la partecipazione della figlia Anselmina all'ambiente artistico napoletano rendono più intricata la vicenda. Alcuni episodi accaduti, come la rivolta di Masaniello, l'eruzione del Vesuvio e la peste di Napoli del 1656, legano questa “storia barocca” alla realtà storica.