Trama Bartleby lo scrivano
Apparso nel 1853, "Bartleby lo scrivano" è uno tra i più bei racconti dell'epoca moderna. Vi si narra la vicenda di un grigio impiegato di Wall Street che, senza fornire spiegazione alcuna, man mano rinuncia al suo lavoro di copista, impervio a ogni tentativo di persuasione, mite e rispettoso ma graniticamente risoluto nel rivendicare la propria scelta di libertà, il proprio radicale rifiuto dell'utilitarismo, dell'efficientismo americano, affrontando l'ostilità del mondo, la prigione e infine la morte. Imitato, meditato e tradotto da alcuni dei massimi scrittori contemporanei, come Borges, Beckett, Leiris, Perec e Calvino (che intendeva dedicargli l'ultima delle sue "Lezioni americane"), "Bartleby lo scrivano" viene qui presentato nella magistrale traduzione di Gianni Celati, accompagnato da un lungo saggio e dalla traduzione di una scelta delle lettere di Melville di quel difficile periodo, immediatamente successivo al clamoroso insuccesso del suo ormai indiscusso capolavoro, "Moby Dick".
Recensioni degli utenti
Bartleby lo scrivano-15 luglio 2014
Il libro è narrato dal titolare di uno studio legale di Wall Street, a New York. Egli ha già tre dipendenti, ma decide ugualmente di assumere un altro scrivano, Bartleby, un tipo molto strano. Quest'ultimo risponde agli ordini dicendo: «preferirei di no». Il narratore, in seguito, scopre che Bartleby non ha né casa né amici e vive nello studio, così l'avvocato decide di trasferire altrove la sua attività per allontanarsi da quell'inquietante presenza. I nuovi inquilini di Bartleby lo fanno poi arrestare per vagabondaggio, così l'uomo muore in prigione, di inedia, perché preferisce non mangiare.
Da distribuire negli uffici-3 febbraio 2011
Se questo libro circolasse e prendesse piede ci sarebbe da ridere e da piangere per chi siede nei piani alti, delle fabbriche e degli studi intendo. Di sicuro è un libro che può sempre tornar utile a chi nella sua vita non è abituato a dire: "No, grazie".