Bancarotta. L'economia globale in caduta libera
- Editore:
Einaudi
- Collana:
- Einaudi tascabili. Saggi
- Traduttore:
- Cavallini D.
- Data di Pubblicazione:
- 10 novembre 2014
- EAN:
9788806224875
- ISBN:
8806224875
- Argomento:
- Economia internazionale
Descrizione Bancarotta. L'economia globale in caduta libera
Se c'è un economista che ha sempre guardato ai mercati finanziari e alla globalizzazione con un occhio critico, questo è Joseph Stiglitz: premio Nobel per l'economia nel 2001, nello scatenarsi della crisi economica globale di questi anni Stiglitz ha trovato conferma di molti degli avvertimenti che, spesso inascoltato, ha per decenni rivolto alle istituzioni, ai politici e ai suoi colleghi economisti. Fino a poco tempo fa il mercato globale era considerato da molti ormai immune da instabilità e perfettamente in grado di gestire qualunque rischio finanziario: in questo contesto, la politica sbagliata del governo americano e il comportamento senza scrupoli di molti individui, ma anche di intere banche e società finanziarie, hanno determinato la crisi del credito negli Stati Uniti, che si è poi rapidamente estesa a tutto il mondo attraverso i canali della finanza globale, spedendo le economie di tutto il mondo in caduta libera. Con questa analisi sferzante Stiglitz interviene nel dibattito internazionale che si è aperto non solo sugli errori del governo americano, ma anche sulla solidità del sistema finanziario globale, se non sulla stabilità stessa del capitalismo come forma di organizzazione dell'economia.
Recensioni degli utenti
Ottimo libro-14 marzo 2018
Ho letto questo libro come lettura aggiuntiva per l'esame di economia politica. Il libro all'inizio si presenta raffigurando a grandi linee ciò che si affronterà più nel dettaglio successivamente. Può apparire un po' difficile a chi non abbia esperienza economica, ma aiuta a meglio comprendere come si sia potuti arrivare alla crisi del 2008.
Un'ottima lettura-27 gennaio 2017
Il volume racconta la crisi finanziaria scoppiata negli Stati Uniti nel 2007, individuando le cause e i responsabili. Vengono descritti, in particolare, il sistema di governance e di incentivi che hanno indotto i manager delle banche e delle istituzioni finanziarie ad agire senza alcuno scrupolo. Viene posto in evidenza lo scontro di idee esistente tra i sostenitori del ruolo dello Stato ed il libero mercato, la necessità di ritrovare un equilibrio tra queste due forze dopo la crisi ed evidenziando la necessità di una rifondazione della scienza economica stessa. Un aspetto che rende piacevole la lettura è la presentazione in chiave storica dello scontro di idee in merito al ruolo dello stato, in particolare attraverso la ricostruzione delle scelte in materia di regolamentazione dei mercati finanziari e di politica monetaria dei diversi presidenti degli Stati Uniti. Commentando le scelte dei governi succedutisi a partire dalla Grande depressione del 1929 fino al primo biennio dell'amministrazione Obama, Stiglitz evidenzia come l'insediamento di Obama, abbia rappresentato un elemento di rottura rispetto alle scelte dei precedenti governi. Il presidente e i suoi collaboratori, secondo l'autore, non avevano un'idea chiara delle cause della crisi e soprattutto non avevano una visione per il futuro. Le loro scelte sono quindi state di tipo conservatore.