Le avventure di Washington Black

In “Le avventure di Washington Black” Esi Edugyan racconta gli orrori della schiavitù, ma allo stesso tempo crea un romanzo d’avventura epico.
Barbados, 1830. Wash ha undici anni ed è uno schiavo della piantagione di Faith, alla morte del suo padrone ha paura di essere venduto e di finire in mani peggiori. I suoi timori non sono infondati: il suo nuovo padrone, Erasmus Wilde, è un uomo severo e sadico, diventa infatti ben presto il terrore di tutti gli schiavi. Quando Wash viene ceduto come valletto a Christopher, il fratello di Erasmus, un uomo molto bizzarro, il ragazzo è terrorizzato perché pensa che l’uomo, come il fratello, sia malvagio e crudele. Scoprirà invece che Christopher Wilde, chiamato da tutti Tich, è solo un po’ strano e che è invece un abolizionista della schiavitù e un incredibile inventore. Per il ragazzino inizia così una vita diversa, all’insegna della libertà, della dignità e della scoperta. Proprio quando Christopher costruisce il Nemboveliero, una macchina volante in grado di arrivare molto alto nel cielo, viene messa una taglia sulla testa di Wash. Qualcuno crede infatti che il ragazzino abbia ucciso un uomo bianco. Christopher sa che Wash è innocente e proprio per questo decide di prendere il ragazzo e scappare con lui, superando i confini dello stato e sfuggendo alla condanna. In un lungo viaggio Wash passerà dai campi di canna da zucchero dei Caraibi fino all’Artico, dalla movimentata vita londinese all’infuocato deserto del Marocco. “Le avventure di Washington Black” di Esi Edugyan è un romanzo d’avventura, una storia di schiavitù e aneliti di speranza.