Assassinio al Comitato Centrale di Manuel Vázquez Montalbán edito da Feltrinelli
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Assassinio al Comitato Centrale

Editore:

Feltrinelli

Edizione:
6
Traduttore:
Panunzio Cipriani L.
Data di Pubblicazione:
24 maggio 2018
EAN:

9788807891182

ISBN:

8807891182

Pagine:
223
Formato:
brossura
Disponibile anche in E-Book
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Descrizione Assassinio al Comitato Centrale

Alla riunione del Comitato Centrale del Partito comunista, d'improvviso va via la luce. Con la complicità del buio viene assassinato il Segretario generale Fernando Garrido. Gli ingredienti sono quelli di un classico giallo: una stanza chiusa dal di dentro e senza possibilità di uscita. Ma l'assassino non è l'unica altra persona presente nella stanza, i sospettabili sono circa due milioni e i moventi metà di mille. E lo svolgimento delle indagini farà emergere coinvolgimenti oscuri e misteriosi tradimenti. Chi ha commesso l'omicidio, e perché? I nemici del Segretario vanno cercati dentro il Partito o fuori? È davvero opera del fascismo internazionale? C'entra qualcosa il Kgb? Il governo affida il caso al commissario Fonseca, ex capo della polizia franchista, ma la rivelazione finale spetta al detective Pepe Carvalho, incaricato da Santos Pacheco, membro del Comitato esecutivo del Partito, di scoprire la verità. E chi potrebbe farlo meglio di lui, ex comunista che sa chi sono, come sono, da dove vengono e dove vanno i membri del Partito? Pepe a Madrid rivede persone conosciute venticinque anni prima. A Barcellona lo attendono intanto Charo e Biscuter. Montalbán fonde la forma del racconto poliziesco con i temi politici e dà voce così al disagio della disillusa e scettica generazione dei postfranchisti. Dal libro è stato tratto il film, "Asesinato en el Comité Central", di Vicente Aranda (1982).

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3 di 5 su 2 recensioni

Molto bello, profondo Di E. Gennaro-21 maggio 2012

Montalban in questa indagine sposta il suo detective Pepe Carvalho dalla sua amata Barcellona ad una Madrid così differente da quella della sua gioventù per indagare sull'omicidio del segretario generale del Partito comunista. Durante la lettura si comprende perchè un grande come Camilleri abbia consacrato il nome del suo personaggio più celebre al grande scrittore spagnolo, non c'è niente da aggiungere.

Assassinio al Comitato CentraleDi S. Silvia-21 febbraio 2011

Un libro che certamente non lesina emozioni forti. Stato scritto da Montalban nel 1981, quando la Spagna era uscita da poco dalla dittatura franchista. Dalla amata Barcellona, che rappresenta l'ancoraggio della Spagna all'Europa, il detective Pepe Carvalho è costretto a trasferirsi a Madrid, la capitale che ancora porta i segni del franchismo. L'incarico è quello, conferitogli dal partito comunista spagnolo, di portare avanti un'indagine parallela a quella della polizia che è guidata da Fonseca, un poliziotto che all'epoca di Franco guidava la feroce repressione degli oppositori al regime per scoprire il colpevole dell'assassinio, avvenuto all'interno della stanza in cui era riunito il Comitato Centrale del partito, in pochi minuti in cui la luce è andata via, del Segretario Generale Fernando Garrido. La trama gialla è secondaria rispetto agli elementi tipici dell'hard boiled (violenza, sesso, inseguimenti, sparatorie), ma la finalità primaria dello scrittore è quella di celebrare, attraverso l'episodio del pugnalamento di Garrido, la "morte" del vecchio partito comunista spagnolo, il cui Comitato Centrale raccoglie protagonisti della lotta eroica dell'antifascismo, personaggi torturati, carcerati, condannati alla prigione sotto il regime franchista: un partito nato come espressione della lotta di classe, poi immerso nella guerra al fascismo in clandestinità, e finalmente emerso alla vita politica regolare con l'avvento della democrazia, che si porta dietro, senza riuscire a superarla, la "mania di persecuzione" e una "cultura di catacomba". E' il primo Montalban che leggo e non mi ha pienamente soddisfatto: la sua scrittura è frizzante e scoppiettante, fin troppo per i miei gusti, tant'è che in diverse occasioni sono stata colta impreparata dai bruschi cambiamenti di situazioni e di discorsi, che mi hanno costretto a rileggere alcune pagine; il finale non mi è piaciuto del tutto, in particolare perché Montalban ha scelto un finale che non privilegia lo sviluppo della trama gialla, bensì riflessioni sociopolitiche, alle quali sembra molto più interessato. Pepe Carvalho però mi piace, un investigatore gourmet dedito ai piaceri della vita (non solo la cucina), in aperta lotta con la cultura letteraria, che "separa dalla vita" fornendo emozioni artificiali, lotta che combatte bruciando i libri, gravati da tale responsabilità. Un intellettuale "sui generis".