Aspettando Godot
- Editore:
Einaudi
- Collana:
- Collezione di teatro
- Edizione:
- 3
- Traduttore:
- Fruttero C.
- Data di Pubblicazione:
- 1 gennaio 1997
- EAN:
9788806062477
- ISBN:
8806062476
- Pagine:
- 115
Recensioni degli utenti
L'indefinitezza dell'attesa-5 aprile 2018
L'attesa come unico orizzonte possibile, l'attesa di qualcosa che non arriva, di cui non si sa proprio nulla, nemmeno il motivo per il quale lo si aspetta, dove, in quale tempo. Un nome, in verità: Godot. Un uomo, un'entità, una forza soprannaturale, il senso della vita, forse?
Godot: l'attesa-10 settembre 2014
Un'opera incredibilmente semplice che nasconde messaggi altrettanto incredibilmente complessi. Dramma fortunatissimo, che rende Beckett uno degli autori più conosciuti del grande teatro di tutti i tempi. Qui etichettato - giustamente? - teatro dell'assurdo. In questa breve opera succede poco, pochissimo: Estragon e Vladimir aspettano per tutto il tempo l'arrivo di un enigmatico personaggio di nome Godot. E l'attesa stessa genera il senso del loro "celebre" aspettare, si nutre di se stessa. Certo se ne andrebbero subito, se non dovessero aspettare... Godot. Un testo pazzesco, da analizzare con attenzione per capire i meccanismi con cui ci trattiene, con forza, sulla pagina.
Dell'assurdo-16 maggio 2012
Per quanto concerne Aspettando Godot tutti si attendono grandi metafore, mentre l'autore se la ride cinicamente di tutti coloro che credono che la sua opera si esponga nell'astratto. Non tenta di darci risposte nascondendole oltre percorsi apparentemente senza senso, piuttosto ci chiede di farci domande, cosa che in pochi fanno. Quanto sono commoventi Vladimiro ed Estragone? Sono una coppia indistruttibile che litiga continuamente, come se fosse possibile divideli!
Immenso-4 maggio 2012
Studiato al liceo, studiato all'università e letto per il puro piacere di leggere. Sicuramente questo libro non è una lettura che intrattiene, e non era certo questo l'obiettivo di Beckett, ma è al contrario una lettura che fa pensare, scervellare. Il senso di vuoto che lascia è lo specchio del senso di vuoto delle vite dei protagonisti.
Un capolavoro-15 marzo 2012
Un opera piccola ma immensa. A chi dice che non ha trovato nulla rispondo che non ha cercato bene, perché il nulla, la staticità, la mancanza di prese di posizione, di scelte caratterizza la trama del romanzo, ma non il romanzo. Quest'ultimo al contrario è pienissimo, se non altro è pienissimo di domande...
Niente da fare-11 febbraio 2012
Mi sono avvicinata a Beckett sull'onda dell'entusiasmo per questa sua opera, e ci ho trovato... Il nulla. Due uomini attendono qualcosa o qualcuno, ma non sanno perché; fanno progetti, ma non riescono a metterli in atto; sono così poco caratterizzati che potrebbero rappresentare qualsiasi cosa. Una metafora del mondo reale? Mi sembra un po' troppo. L'umorismo in Beckett? L'ho aspettato, ma non si è presentato all'appuntamento.