L' armata dei sonnambuli

Parigi 1793, Piazza Rivoluzione. I Cittadini sono tutti lì, e i loro nasi sono tutti rivolti all'insù. Gli spettatori in prima fila, quelli davanti al patibolo, attendono trepidanti che qualche goccia di Rivoluzione macchi i loro vestiti sdruciti, come a dire: "Io c'ero". Perché è proprio così: i Cittadini di Francia la Rivoluzione la vedono, la odono, ne sentono il sapore, si lasciano trasportare dal suo fervore, ne prendono le parti e combattono per essa, a fianco di Robespierre, Marat, Saint-Just. Sono persone come Marie, che cerca l'emancipazione armata con appuntiti ferri da calza, come Lèo, che cerca il ruolo da protagonista davanti ad un pubblico assetato di giustizia, come il dottor D'Amblanc, afflitto da ferite di una guerra ormai lontana, che cerca di far chiarezza su episodi al limite del sovrannaturale, come Bastien, che cerca un padre. Tutti loro sono collegati da un misterioso filo conduttore: qualcuno lo chiama Fluido, altri Volontà, per altri invece è solo una calunnia. Sarà oggetto ambito tra il Bene e il Male, il pericoloso mezzo per giungere al controllo. Brillante e asciutto, frutto di un accurato lavoro di ricerca e punto di arrivo di un percorso ventennale, L'Armata dei Sonnambuli di Wu Ming vi farà vivere gli anni della Rivoluzione Francese in prima persona e vi terrà incollati alle pagine fino all'ultima riga.