Trama Apolide
Apolide è una persona senza alcuna origine, senza alcun senso di appartenenza, ed è proprio così che si sente Elsa, la protagonista. Ventisei anni e una laurea in Lettere Moderne, non riesce a capire quale sia il suo ruolo nel mondo. Un rapporto complesso con la madre, una relazione burrascosa, l'instabile situazione lavorativa, la fanno sentire estraniata e alienata nei confronti di una società che sembra volerla ripudiare. Apolide è un romanzo di formazione che narra le vicende di una generazione precaria. Introspettivo e profondo, indaga l'animo della protagonista e le relazioni con le persone che la circondano.
Recensioni degli utenti
LO CONSIGLIO!-31 marzo 2021
Vi svelo un segreto. La primissima cosa che ho pensato leggendo il prologo è stata: SÍ! Questo è proprio lo stile narrativo che piace a me. Ho continuato entusiasta e incuriosita dalla storia: non mi sono più fermata, tantè che ho presto divorato tutti i capitoli. Le aspettative che mi ero creata fin dalle prime pagine sono state pienamente soddisfatte. La protagonista, Elsa, è una ragazza in cui ci si immedesima con estrema facilità e Sabrina, lautrice, è abile nel farti immaginare ogni cosa, scegliendo le parole più adatte, una ad una, così che tu possa vedere Elsa mentre svolge azioni quotidiane (come pulire casa, lavorare, studiare) , ma anche disperarsi, amare, sperimentare, districarsi dai rovi in cui la vita lha aggrovigliata Sabrina ti lascia la porta aperta per assistere silenziosamente quando Elsa simbatte in emozioni e situazioni a lei estranee, che culmineranno in un risvolto straziante, al punto che le sue battaglie diventano le tue e ci si arrabbia, si ride, ci si interroga, si piange con lei e ci si prepara a rialzarsi, in qualche modo. Personaggi forti sono anche limmancabile mamma e Vittorio: la prima con il suo amore viscerale, il secondo non posso rivelarvelo. Attuale e scorrevole, consiglio caldamente Apolide a un pubblico giovane (ma non troppo) e, in generale, a chiunque sia pronto a farsi scuotere dagli eventi inaspettati e abbia voglia di tornare indietro ai propri ricordi perché andiamo, chi di noi non è stato (almeno inizialmente) Elsa? Infine, sebbene non conosca Sabrina di persona, mi sembra già di esserle amica: lho sentita vicina attraverso il suo scritto, sia nel racconto che nei ringraziamenti; specialmente in questi ultimi, poiché dapprima spiega come è nato il romanzo, poi si concentra sulle persone che le sono accanto, dando a ciascuno il giusto peso e riconoscimento: è una cosa che amo, da lettrice e da autrice.