Antropologia dei mondi della scuola. Questioni di metodo ed esperienze etnografiche

Esiste una specifica cultura dellascuola? Quale rapporto possiamo istituire fra lo scolaro e il bambino? In che modo è opportuno studiare la vita di una classe?
Il volume vuole rispondere a tali interrogativi, ripercorrendo i temi salienti di una ricerca antropologica svoltasi presso tre classi in una scuola elementare del Comune di Poggibonsi (Siena).
La tesi fondamentale è che lo spazio scolastico non sia solo il momento organizzato della maggiore istituzione pubblica destinata all’istruzione, ma anche e soprattutto una vera e propria “forma di vita”, attraversata da continui processi che contribuiscono alla formazione del Sé del bambino, tramite rituali e pratiche interattive di riconoscimento con il mondo adulto.
L’approccio antropologico della “osservazione partecipante”, la restituzione di senso delle “logiche conversazionali” e l’interpretazione delle “posture” offrono ricchi contributi alla letteratura critica sull’argomento, nonché alla esplicitazione di nuove possibili strategie educative.
Il volume compendia il lavoro dell’intero gruppo di ricerca, articolandosi su tre parti: una prima parte teorico-metodologica affronta la natura concettuale degli strumenti necessari per capire il mondo di una scuola; una seconda parte è dedicata alla presentazione di cinque etnografie “di campo”; una terza, infine, sottopone a discussione il percorso e la validità della proposta.
Marianna Antonelli, Veronica Lo Destro, Michaela Memè, Lucilla Stefani e Adriana Serpi sono le autrici del gruppo romano della “Sapienza. Università di Roma” che hanno svolto il lavoro etnografico; ad Alessandra Fasulo (University of Portsmouth, UK), a Fabio Dei (Università di Pisa) e a Vincenzo Cannada Bartoli (Laboract Onlus) si deve la formulazione dei commenti analitici presentati nella stessa sede.