Annullamento dell'atto e processo amministrativo risarcitorio

- L'introduzione del rimedio risarcitorio nel processo amministrativo costituisce un significativo passo in avanti verso il tendenziale completamento dello strumentario di tutela fruibile, nel segno di una sempre più piena attuazione del basilare principio di effettività. Ciò, tuttavia, pone lo spinoso problema dei rapporti col tradizionale istituto dell'annullamento dell'atto, finora utilizzato quale strumento onnivalente in grado di soddisfare gli interessi, contrapposti o comunque tra loro diversi, dell'amministrazione, della comunità sottostante e del cittadino-individuo. Da qui l'alternativa se impostare e risolvere questi rapporti sul piano esclusivamente processuale in termini di rigida pregiudizialità dell'annullamento o di perfetta autonomia tra le due azioni, ovvero tentare di coglierne la possibile valenza anche sostanziale, aprendo ad una disamina calibrata sulla variegatezza dell'attività amministrativa e sulla conseguente differenziazione del tipo di tutela concretamente invocabile, che può condurre ora all'annullamento, ora al risarcimento, ora al concorso dell'uno con l'altro, in linea con la concezione del diritto e del processo amministrativo come "luoghi della complessità".Sommario:Introduzione.
- I. Annullamento dell'atto e risarcimento del danno per lesione di interessi legittimi nel sistema a giurisdizione ripartita.
- II. Annullamento dell'atto, risarcimento del danno e processo amministrativo. Profili introduttivi.
- III. Annullamento dell'atto e risarcimento del danno tra interesse pubblico e interesse del cittadino.
- IV. Il dato di diritto positivo. Le riforme del processo amministrativo.
- V. Annullamento dell'atto e reintegrazione in forma specifica.
- VI. Annullamento dell'atto e risarcimento del danno per equivalente.
- VII. Annullamento senza atto e risarcimento del danno.
- VIII. Processo d'annullamento e tutela risarcitoria.