Descrizione L' amore si nutre di amore
Il commissario Barbara Gillo è tornata: pochi mesi prima aveva dato ottima prova del suo fiuto investigativo, sgominando ricchi criminali torinesi e conquistando l'amore dell'affascinante collega Zuccaia. Ma il destino cinico e baro la colpisce alle spalle: il commissario Zuccaia è a Palermo, circondato da climi (e donne) meno algidi, lontanissimo e irrecuperabile. Non le resta che dedicarsi al mistero della scomparsa di Tanzio Accardi, giovane scapestrato di buona famiglia improvvisamente svanito nel nulla, le cui tracce si fermano a Montecarlo. E alla morte di una giovane donna sciocca e ricchissima, il cui destino sembra legato a quello di un'altra donna, altrettanto ricca ma tutt'altro che sciocca, coinvolta in truffe ad altissimo livello...
Recensioni degli utenti
Il commissario Gillo in solitaria.....-3 luglio 2011
Di Rosa Mogliasso ho letto per primo questo romanzo e mi è piaciuto così tanto per lo stile con il quale è scritto e l'ironia che trabocca. Una scrittura asciutta con un linguaggio molto vicino a quello orale di tutti i giorni (seppur condito da qualche termine un po' inusuale ed erudito - così se ne imparano di nuovi...) una trama molto avvincente e intrigante. Ho comprato subito il suo primo libro, ma questo resta di gran lunga migliore! Un'autrice da tenere in considerazione.
Più che un noir... È rosa shocking !-5 maggio 2011
Veloce, scritto moderno, asciutto, con improvvise folate comiche, si legge in una sera e piacevolmente... Si dimentica nello spazio di un mattino. Storia amabilmente non intricata, tipica della commedia all'italiana, ottima per pigrare sotto l'ombrellone o stesi al fresco su una panchina oziando senza impegno. Non è per niente brutto ma così delicato che francamente non lo vedrei inserito fra i maestri del thriller in una libreria. Seconda opera di una emergente già premiata, brava ma non come la dipinge la critica e la pubblicità. Forse è un noir perché la protagonista è una commissaria, ma da come si comporta se faceva la postina non cambiava niente, o forse perché alla fine un morto ci scappa? Mah... Più che un noir è un rosa! Cresciuta nel nuovo club culturale torinese, con le stigmate della ironica e graffiante comicità piemontese, più che dalla Littizzetto (capo indiscusso del club e suo sponsor) la Mogliasso sembra ispirarsi più alla Oggero e non certo a Fruttero-Lucentini come vorrebbe far credere la presentazione in seconda di copertina. Forse leggendo la sua prima opera potrei capire il motivo di tanto smodato entusiasmo. Ora come ora mi risulta incomprensibile!