L' albero del mondo. Weimar, ottobre 1942 di Mauro Mazza edito da Fazi
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L' albero del mondo. Weimar, ottobre 1942

Editore:

Fazi

Collana:
Le strade
Data di Pubblicazione:
26 gennaio 2012
EAN:

9788864112978

ISBN:

8864112979

Pagine:
159
Formato:
rilegato
Disponibile anche in E-Book
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Trama L' albero del mondo. Weimar, ottobre 1942

Storia, filosofia e fiction si intrecciano in L’albero del mondo, romanzo scritto dal direttore di Raiuno, Mauro Mazza. Dopo alcuni saggi sulla tv e uno su Giovanni Papini, il giornalista si immerge così in spaccati di storia vera, recente e ancora vivida nella mente e negli occhi della gente. Parliamo della seconda guerra mondiale e delle atrocità, contraddizioni e patti segreti che essa comportò, a discapito della popolazione. L’episodio qui raccontato da Mazza scaturisce dalla vita di un personaggio chiave della Resistenza italiana: Giaime Pintor. Nel 1943, a 24 anni, il giornalista e scrittore romano morì colpito da una mina che l’esercito tedesco aveva lasciato nella zona lungo il Volturno. Da quel momento divenne un mito e il simbolo della lotta contro il nazismo e contro il fascismo portato avanti dalla Resistenza. Pochi sanno però che Pintor, con il grande Elio Vittorini, solo un anno prima aveva partecipato a un convegno di scrittori finanziato da Goebbels, ministro della propaganda hitleriana. Lo spunto da cui Mazza trae linfa vitale è di assoluta attualità e di grande interrogativo morale. Da sempre, infatti, durante i regimi gli intellettuali si trovano a fare i conti con questioni politiche, morali e con il loro lavoro che pur necessita di un committente. Pintor, come Vittorini e come molti altri, si trovò così a scrivere contro il regime fascista e nazista perché così il suo credo gli suggeriva, ma d’altra parte dovette partecipare a tutti quei riti, tipici della dittatura dell’epoca, in cui tutte le menti elette si riunivano. L’albero del mondo si attacca così ad un episodio storico per raccontare scorci filosofici ed esistenziali e per ricordare anche la vita del fisico siciliano Ettore Majorana, scomparso nel 1938 e di cui si sono perse tutte le tracce. Mazza conduce così il filo del racconto a due intellettuali che in Germania, vicini al campo di concentramento di Buchenwald, si interrogano sulle brutture dell’umanità, sui loro obblighi come scrittori e come cittadini e sui compromessi a cui spesso si è costretti a soccombere.

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3 di 5 su 1 recensione

Lettura interessanteDi s. carmela-24 gennaio 2012

Il libro risulta essere molto carino ed originale. La lettura è scorrevole, veloce e molto istruttiva per niente banale o scontata. Nonostante la stiria della seconda guerra mondiale viene raccontata in troppi libri, lo scrittore riesce a trasmettere il suo punto di vista in modo convincente e coinvolgente