Descrizione 1989. La fine del Novecento
Il 7 ottobre 1989, in occasione del quarantesimo anniversario della Repubblica democratica tedesca, Michail Gorbaciov pronuncia a Berlino un discorso apparentemente celebrativo, che racchiude, in realtà, una critica implicita al regime comunista tedesco. La città è ancora divisa dal Muro che separa il settore sovietico e la Germania dell'Est dall'Occidente europeo. A un mese dal discorso del capo di Stato sovietico, il 9 novembre 1989, il Muro viene abbattuto e le sue macerie diventano il simbolo della fine del comunismo. Enzo Bettiza, profondo conoscitore dell'universo comunista, già presidente delle delegazioni del Parlamento europeo per i rapporti con la Jugoslavia, la Cina e l'Urss, ripercorre da testimone e da protagonista gli avvenimenti che hanno segnato "gli ultimi due decenni del Novecento predestinati a coincidere con le strozzature finali e in certi casi tragiche del comunismo reale". Lo scrittore rivisita dall'interno l'inarrestabile effetto domino, che sconvolge la carta geopolitica dell'Europa centrorientale, spingendo il racconto fino alla Russia di Eltsin e alla Cina di Deng. Mette sotto la lente i Paesi satelliti dove cadono, uno dopo l'altro, i regimi coloniali instaurati dal Cremlino dopo il secondo conflitto mondiale. Si sofferma con sguardo freddo e minuzioso sulla vampiresca Romania dei Ceausescu, condannati da un tribunale improvvisato e giustiziati da uno squadrone militare.
Inserisci la tua e-mail per essere informato appena il libro sarà disponibile
Recensioni degli utenti
La sine del novecento... Anzi no.-11 maggio 2012
Sinceramente non sono affatto d'accordo con la tesi dell'autore, secondo il quale la caduta del Muro di Berlino segnerebbe la fine del Novecento. Troppo semplicistico: la vera fine del Novecento non è certo il 1989 (quella semmai segna la fine delle ideologie e l'inizio del totalitarismo "morbido" liberale) , ma bensì l'11 settembre 2011. Ma ancora non era arrivato e l'autore non lo poteva sapere. E non l'ha previsto. Per il resto il libro è valido e ben scritto.
1989. La fine del Novecento-2 aprile 2011
Saggio un pochino pretenzioso, l'autore è un po' presuntuoso. Fatta la tara all'insopportabile sindrome di Bettiza, che trasuda pressochè da ogni pagina, quella per cui lui aveva previsto il crollo del comunismo prima ancora della rivoluzione d'ottobre ed è sorpreso perché ci siano voluti 70 anni e parecchi morti quando bastava ascoltare lui, fatta la tara a questo, se ci si lascia cullare dal suo lessico antico nel senso migliore del termine, dalla sua profonda conoscenza dell'Est e dalla sua curiosità professionale, il racconto appassiona davvero.