Vita liquida

Uno degli ultimi giganteschi regali che ci ha lasciato il sociologo e antropologo Bauman: l'analisi della nostra cultura civiltà imperante, che egli definisce appunto come "liquida", si trova davanti a un bivio cruciale ed irreversibile, il cambiamento radicale o consumare i suoi ultimi passi verso il proprio termine. Dovrebbe essere considerato come un caposaldo, che offre la chiave per una moderna visione (lucida e critica) nei confronti delle nostre stesse società, non solo quelle europee o occidentali, ma quelle di tutto il mondo.

Sempre complesso e interessante il pensiero del filosfo tedesco, ma ne vale decisamente la pena. E con la solita "colpa" (ma che deriva sempre dalla mia speranza) di non avere poi soluzioni. L'analisi è circostanziata, si fa (passo dopo passo) un viaggio su alcuni aspetti del mondo attuale (la cosiddetta modernità) ma poi Certo, forse non è questo il suo compito, e forse avere (e dare) degli strumenti che permettano di leggere i motivi degli attuali accadimenti è già un bel passo.

Questo saggio di uno degli ultimi "Grandi vecchi" ancora viventi ci aiuta a riflettere sulla nostra quotidianità, offrendoci un riflessione colta e dettagliata su chi siamo e dove stiamo andando, senza dare facili soluzioni. Suggerendoci però che solo recuperando un senso di comunità, potremo vincire la sfida e costruire un mondo migliore.

Molto interessante il rapporto fra liquidità e consumi. Però mi è sembrato prolisso su molti punti e ridondante sulla presentazione dei suoi soliti concetti fondanti.

Raramente ho riscontrato in un analisi universale descrizioni cosi chiare e ben fatte della situazione individuale deli uomini della modernità liquida. Assolutamente necessaria la lettura di questo saggio che rende l'uomo pià consapevole della sua situazione tragica. Per ricominciare a sperare!

Giudizio non troppo entusiastico per un libro troppo uguale ad altri dello stesso autore. Il pregio dell'individuazione del concetto di "società liquida" alla fine si stempera in una pedissequa e un po' retorica visione di una società possibile, fatta ad immagine e somiglianza di certe utopie movimentiste francamente un po' troppo banali per essere condivise.