I tre inverni della paura di Giampaolo Pansa edito da RL Libri
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I tre inverni della paura

Editore:

RL Libri

Data di Pubblicazione:
2010
EAN:

9788846210678

ISBN:

8846210670

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Trama I tre inverni della paura

Nevica sangue nei tre inverni della paura. Sono le stagioni più dure della guerra civile italiana e dell'interminabile dopoguerra. Tedeschi, fascisti e partigiani combattono con obiettivi diversi, ma compiono le stesse atrocità. È questo disordine crudele a travolgere Nora Conforti. Diciotto anni, ragazza di famiglia ricca, Nora si rifugia con il padre sulle colline fra Reggio Emilia e Parma. Non immagina che proprio lì incontrerà il primo amore e subito dopo gli orrori di due guerre in grado di sconvolgere la sua esistenza. Giampaolo Pansa ci racconta una storia che nasce da lunghi anni di ricerche sulla Resistenza e sulle sue tante zone d'ombra. Un affresco della borghesia agraria emiliana, nell'arco di sei anni infernali, dal giugno 1940 alla fine del 1946. E una ricostruzione controcorrente di un'epoca feroce. Accanto a figure che appartengono alla storia, come Togliatti, De Gasperi, i capi delle bande rosse e nere, il vescovo Socche, il partigiano bianco detto "il Solitario", si muove la gente comune di quegli anni. Le donne chiamate a sopportare il peso più grande della guerra. I bambini messi di fronte al terrore politico. I giovani schierati su trincee opposte. L'asprezza dello scontro fra ricchi e poveri. Le vittime del dopoguerra che emergono dalle fosse segrete, fantasmi capaci di turbarci ancora oggi.

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3 di 5 su 1 recensione

Veritiero o revisionista?Di R. Laura-25 dicembre 2010

La prima cosa che ho avuto modo di notare leggendo questo libro, è che mi sono innervosita molto a causa di alcuni termini utilizzati dall'autore per descrivere diverse scene. Ogni volta che mi capitava il verbo "accoppare" coniugato nei vari tempi e modi, avevo uno scatto d'ira, poiché è una parola che non mi piace per nulla. Ma tralasciando le questioni ed il gusto lessicali, posso dire che questa è sicuramente la versione dell'altra campana della seconda guerra mondiale e del suo più che mai sanguinoso dopoguerra. Siamo tutti d'accordo con il dire che gli estremismi sono in ogni caso sbagliati, che la guerra si fa in due e che ogni combattente ha avuto la sua buona parte di colpa in questa vicenda; ciò che non trovo giusto è "santificare" in qualche modo i fascisti evidenziandone il loro coraggio e la loro voglia di combattere per un'ideale (secondo loro) giusto (per fare un esempio, Giovanni decide di combattere a fianco dei fascisti nella Repubblica di Salò e conseguentemente in Germania, per vendicare il padre rapito e ucciso dai partigiani per il fatto di essere fascista) , mentre i partigiani sono stati designati come gli assassini, violentatori e malvagi di turno. Io l'ho sempre considerata diversamente questa vicenda, non perché abbia qualche ideale politico da difendere, ma perché credo nei partigiani buoni, in quelli che hanno dato la vita per la nostra libertà e che hanno dimostrato di avere del coraggio da vendere per opporsi ad un regime. In merito a questo libro posso solo dire che è sempre bello leggere qualcosa di "diverso" rispetto agli standard impostici, ed è grazie a questo che io posso farmi un'idea della paura di quegli anni. A me questo libro è servito a sottolineare quanto un regime e tutto ciò che ne deriva, possano essere pericolosi e dannosi per tutti, pertanto cerchiamo di guadagnarci la nostra libertà giorno dopo giorno, evitando di farci mettere i piedi in testa da chi comanda.