Trama Resta con me
Tyler Caskey è una presenza insolita per la comunità di West Arinett. È giovane e i suoi sermoni sono brillanti, frutto di una preparazione e di una sensibilità fuori dal comune. Ed è diverso dalle precedenti guide spirituali che i fedeli hanno conosciuto perché ha carisma, e una moglie di grande bellezza e sensualità accanto. Quasi uno schiaffo di vitalità per tutta la cittadina. Eppure un giorno tutto può cambiare, l'attrazione trasformarsi in sospetto e maldicenza. La giovane signora Caskey muore. Una morte che travolgerà il marito e le loro bambine in modo irreversibile. La figlia maggiore, Katherine, di appena cinque anni, smette di parlare chiudendosi in un silenzio impenetrabile; Tyler non trova più le parole adatte in chiesa, né alcuna misericordia per chi si rivela ottuso, arido, distante. Cosa resta, quindi, del conforto religioso? È vero, sono i conformisti anni Cinquanta, e West Annett è nel Maine, una terra di antichi pionieri rigidamente protestanti. Ma "Resta con me" si dilata oltre ogni confine e ci conduce nelle pieghe più oscure dei rapporti affettivi, lì dove ogni perdita può rivoluzionare una vita. Scendere, per risalire più in alto: questa è Elizabeth Strout, nella sua scrittura puntuale, nei chiaroscuri emozionali, e in quello sguardo sul mondo nel quale dilaga ancora, inaspettata e dunque più preziosa, l'eco di un'imperscrutabile salvezza.
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Recensioni degli utenti
Troppo lento e caotico-7 maggio 2012
Ahimè non mi è piaciuto. Questa autrice, come la Oates, confeziona dei bei romanzi, ma non parla al mio cuore. Dialoghi futili e tipicamente americani, personaggi appena raffazzonati, torte di mele, puritanesimo ipocrita, richiami religiosi ad oltranza ( per quanto il personaggio principale e' un sacerdote e quindi ci stanno anche, ma quando abbondano... ) insomma ritengo che non mi vadano a genio le scrittrici americane, soprattutto se paragonate con le europee
la tecnica del dettaglio per caso-6 luglio 2010
Elizabeth Strout è maestra nel dipingere i sentimenti con le parole, la struttura di trama qui è meno complesso che non in Olive Ktteridge. Il fatto di fondo, cioè la morte della moglie del reverendo Tyler, resta in sottofondo come leight motiv e viene disvelato del tutto solo dopo 100 pagine. ma nel frattempo, qui e là come per caso ma in modo tagliente, emergono i tratti fondamentali dei protagonisti e dei coprotagonisti. L'autrice mostra, non racconta: il protagonista qui è il non-detto; equivoci e bugie costruiscono pagina dopo pagina l'appassionanate vicenda.