Trama Tutto è possibile
La vita può lasciare senza fiato. Non solo quella di chi se n’è andato, come Lucy Barton, gettandosi ogni cosa alle spalle, ma tutta quanta la vita. Anche quella di chi è rimasto, la vita piccola e ordinaria della provincia americana, che nasconde emozioni impetuose sotto la cappa dell’immobilità. “Ci sono questi momenti illuminati dal sole, o dalla comprensione fra gli esseri umani, o semplicemente da un’allegria, l’idea che ci si può ammalare ma che si può anche guarire, all’improvviso capire qualcosa di più della vita, e accettarlo”. Queste parole di Annalena Benini sul “Foglio” descrivono bene dove sta la assoluta eccellenza della scrittura di Elizabeth Strout, fra piccole epifanie e grandi tragedie, debolezze umanissime e momenti di magnanimita di un cast di personaggi che gravita intorno a Lucy Barton, già incontrata da lettrici e lettori in Mi chiamo Lucy Barton. In questo nuovo romanzo, intessuto di racconti come e più di Olive Kitteridge, l’autrice ci offre una prova di maturità stilistica di toccante e riservata umanità.
Recensioni degli utenti
Deludente-5 aprile 2018
Ho amato i romanzi precedenti della Strout, incluso "Mi chiamo Lucy Barton", ma non ho ritrovato lo stesso ritmo e la stessa intensità in questo romanzo. Anzitutto, non lo consiglierei a chi non ha letto "Lucy Barton", in quanto le storie raccontate in questo libro si dipanano da quel racconto, e senza quelle conoscenze non si possono cogliere certe dinamiche. In secondo luogo, è un racconto non unitario, le storie e i personaggi si incrociano solo casualmente e restano superficiali. Non lo consiglierei.
Ridateci Olive!-19 marzo 2018
Una volta letto Olive Kitteridge, della stessa autrice, ho comprato tutti gli altri suoi romanzi e continuo ovviamente a comprarli non appena ne escono di nuovi. E ho amato anche Lucy Barton, anche se non quanto Olive. Tutto è possibile è riuscito a farsi: amare, poi odiare, poi ahimè a farsi trovare noioso, poi di nuovo amare... una lettura fatta di alti e bassi che purtroppo non ha soddisfatto le mie aspettative.
Classico americano-18 marzo 2018
La scrittrice dà voce a soggetti infelici e falliti. Sono incattiviti dalla vita e sofferenti ma, nonostante questo, nel corso del racconto si impara ad empatizzare con loro. Stile e linguaggio formidabili.