La porta proibita di Tiziano Terzani edito da TEA

La porta proibita

Editore:

TEA

Collana:
I grandi
Data di Pubblicazione:
1 gennaio 2008
EAN:

9788850217168

ISBN:

8850217161

Pagine:
270
Formato:
brossura
Argomenti:
Reportage e raccolte giornalistiche, POLITICA E GOVERNO
Acquistabile con la

Descrizione La porta proibita

Nel febbraio 1984 Tiziano Terzani fu arrestato a Pechino, perquisito, interrogato ed, infine, espulso dal Paese. Per quattro anni vi aveva vissuto con la famiglia, cercando di sentirsi "cinese": aveva mandato i suoi figli alla scuola locale, aveva raggiunto luoghi sconosciuti al turismo, aveva visto una Cina diversa da quella che appariva in superficie. Ricco di notizie e dati, di considerazioni ed impressioni, questo libro è al tempo stesso un reportage, un diario di viaggio, un saggio di sinologia contemporanea e l'appassionante romanzo di un'avventura umana.

Recensioni degli utenti

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4 di 5 su 4 recensioni

La porta proibitaDi L. BARGIACCHI-26 febbraio 2012

Gli anni cinesi di Tiziano Terzani, vengono raccontati ne La porta proibita, diventando così una sorta di diario. Dalle pagine del libro si riversano il dolore e la rabbia per alcuni comportamenti che derivano da un'ideale di uguagliana portato fino all'estremo, che portano alla distruzione di una cultura millenaria.

Dalla Cina con amoreDi v. Claudia-25 marzo 2011

Una fotografia della cina degli anni '80 in piena trasformazione, raccontata dalla penna illuminata di un grande giornalista come Tiziano Terzani, che riesce a trasmettere al lettore le contraddizioni di questo Paese, insieme al suo grande fascino e al carattere di un popolo, così distante da noi.

La porta proibitaDi p. simone-23 settembre 2010

Altro libro di Terzani, giornalista e uomo, capace di cogliere in anticipo i cambiamenti del mondo, di raccontarli con grande passione e profetico rigore.

Un gigante fragileDi l. clara-24 agosto 2010

Questa volta Terzani racconta l’esperienza sua e dei figli nella Cina di Deng Xiaoping. La parziale apertura al mercato per risolvere le sorti di un paese ancora povero che la rivoluzione culturale di Mao ha fatto gravemente arretrare privandolo della sua cultura millenaria, si arena in campo civile con il ferreo controllo sulle vite, la propaganda martellante con continue campagne di persuasione psicologica atta dirigere il paese senza veramente innovarlo. Gli “amici stranieri” vengono portate in siti archeologici arrabattati, in parte recuperati, in parte artefatti e spesso censurati, perché portano preziosa valuta estera. Si riscopre il Kung fu perché suscita interesse sul paese. Si fanno esperimenti come lo Shenzen (zona economica speciale), dove il mercato l’attività privata è consentita e la cappa meno opprimente ma la sostanza che resta è quella di un paese che vive un tira e molla tra aperture e oppressione. Alla censura che impera nessuno può sottrarsi, nemmeno Terzani che subisce arresto e rieducazione, fino ad essere espulso perché non adatto a rimanere in Cina. Ben rese e documentate le problematiche del Tibet, del controllo delle nascite, delle peculiarità regionali. Peccato non poter leggere l’opinione dell’autore sui recenti sviluppi, ultimo il superamento del Giappone come potenza industriale.