Parla, ricordo di Vladimir Nabokov edito da Adelphi

Parla, ricordo

Editore:

Adelphi

A cura di:
A. Raffetto
Traduttore:
Ragni G.
Data di Pubblicazione:
10 novembre 2010
EAN:

9788845925412

ISBN:

8845925412

Pagine:
364
Formato:
brossura
Argomenti:
Letteratura, storia e critica: letteratura dal 1900, Letteratura, storia e critica: narrativa, romanzieri e scrittori di prosa
Disponibile anche in E-Book
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Descrizione Parla, ricordo

Con la "particolare nitidezza" di qualcosa che si vede dall'altro capo di un telescopio, minuscolo ma provvisto dello smalto allucinatorio di una decalcomania, Nabokov ha lasciato affiorare dalle pagine di questo libro la sua fanciullezza nella "Russia leggendaria" precedente alla Rivoluzione, troppo perfetta e troppo felice per non essere condannata a un dileguamento istantaneo e totale, sospingendo poi il ricordo fino all'apparizione dello "splendido fumaiolo" della nave che lo avrebbe condotto in America nel 1940. "Il dettaglio è sempre benvenuto": questa regola aurea dell'arte di Nabokov forse mai fu applicata da lui stesso con altrettanta determinazione come in "Parla, ricordo". Qui l'ebbrezza dei dettagli che scintillano in una prosa furiosamente cesellata diventa il mezzo più sicuro, se non l'unico, per salvare una moltitudine di istanti e di profili altrimenti destinati a essere inghiottiti nel silenzio, fissandoli in parole che si offrono come "miniature traslucide, tascabili paesi delle meraviglie, piccoli mondi perfetti di smorzate sfumature luminescenti". Compiuta l'operazione da stagionato prestigiatore itinerante, Nabokov riarrotola il suo "tappeto magico, dopo l'uso, così da sovrapporre l'una all'altra parti diverse del disegno". E aggiunge: "E che i visitatori inciampino pure". Cosa che ogni lettore farà...

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Recensioni degli utenti

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4 di 5 su 2 recensioni

Meraviglia assolutaDi c. lello-17 maggio 2012

Tutta la passione per la terra e del tempo ritrovato; senza rimpianti, malinconie e sentimentalismi. Tutta l'ebbrezza della scrittura nabokoviana: il disincanto aristocratico elevato a metodo di conoscenza, scacchi e farfalle, la macchia di ninfette tra vedute marine, sfondi patriottici e tonalità sospese, tra patria e esilio; ma soprattutto l'inimitabile bagaglio di sinestesie e analogie che illudono e dischiudono.

Parla, ricordoDi r. andrea-5 aprile 2011

Senza dubbio cattura per tutte le pagine l'attenzione del lettore. La vita: un breve spiraglio di luce per Nabokov, un'ombra che cammina, una favola senza alcun significato per il Bardo. Parteggio per lo spiraglio di luce (anche se sono d'accordo sull'assenza di significato) per vari motivi. Anche Nabokov ha goduto il suo spiraglio di luce. Come? Ce lo racconta con la solita maestria incantatrice in più di trecento pagine.