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Libri dell'autore Ernest Hemingway

“Era un vecchio che pescava da solo su una barca a vela nella Corrente del Golfo ed erano ottantaquattro giorni ormai che non prendeva un pesce”. Questo è il folgorante incipit scelto da Ernest Hemingway per il romanzo che più di altri segnò la sua carriera e la letteratura contemporanea. “Il vecchio e il mare” fu terminato dall'autore il 17 febbraio 1952 e gli valse il premio Pulitzer per la letteratura e il premio Nobel “per la sua maestria nell'arte narrativa”. Lo scrittore nacque a Oak Park in Illinois il 21 luglio del 1889 e appena maggiorenne partì come volontario nella Grande Guerra. L’esperienza bellica rimase uno dei temi principali delle sue opere e spesso i momenti realmente vissuti allora furono trasportati nelle pagine dei suoi romanzi. A guerra conclusa, Hemingway decise di tornare a Parigi e di collaborare come giornalista per il «Toronto Star». Durante la sua permanenza nella capitale francese diede alle stampe i primi racconti come “Il mio vecchio” e “Su nel Michigan”. Nel 1926 presentò al pubblico il primo romanzo di successo: “Fiesta”. L’Italia della Grande Guerra è invece lo scenario della storia d’amore tra l’ufficiale americano Frederic Henry e l’infermiera inglese Catherine Barkley in “Addio alle armi”. L’opera, presentata nel 1929, è considerata uno dei migliori esempi di narrativa di tutto il Novecento. Gli anni trenta videro l’autore americano in viaggio per il continente e impegnato nella stesura di varie opere, tra cui: “Chi vince non prende nulla”, “Avere e non avere” e “I quarantanove racconti”. Ispirati ai suoi tour africani, furono il romanzo “Verdi colline d’Africa” e la novella “Le nevi del Chilimangiaro”. Il decennio successivo si aprì per l’autore con la stampa di “Per chi suona la campana”, ambientato durante la guerra civile spagnola e frutto di reali episodi vissuti dallo scrittore. La seconda guerra mondiale lo vide impegnato in un’attività di controspionaggio in funzione anti-nazista a Cuba con la sua imbarcazione e poi come giornalista corrispondente da Londra. Nei primi anni del dopoguerra soggiornò da amici nella laguna di Venezia e pubblicò la novella “Di là dal fiume e tra gli alberi”. Il successo raggiunto e la fama internazionale andarono in parallelo ai problemi di salute dello scrittore. Hemingway si ammalò di nefrite ed epatite e iniziò a soffrire di depressione; a fatica portò a termine “Fiesta mobile” e “Un’estate pericolosa”. Crisi maniaco-depressive e allucinazioni minarono ulteriormente l’autore. Il 1 luglio 1961 Hemingway si tolse la vita nella sua casa a Ketchum.

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