Il domenicano bianco di Gustav Meyrink edito da Bietti
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Il domenicano bianco

Editore:

Bietti

A cura di:
G. De Turris
Traduttore:
Evola J.
Data di Pubblicazione:
27 novembre 2012
EAN:

9788882482732

ISBN:

8882482731

Pagine:
290
Formato:
rilegato
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Trama Il domenicano bianco

In una cittadina dai tratti opachi e misteriosi, Cristoforo Colombaia è chiamato dalla singolare figura del domenicano bianco a portare a compimento il lavoro dei suoi avi; si trova così catapultato in una dimensione sovrannaturale dell'esistenza, che fa irruzione nel mondo reale, sconvolgendone l'ordine. I confini tra sogno e realtà sono ormai dissolti. La sua missione lo condurrà a lottare contro la Testa della Medusa, simbolo della controiniziazione moderna e delle pseudospiritualità del nostro tempo, per riaffermare una concezione eroica e spirituale dell'esistenza. Alla trasmutazione finale potrà giungere solo attraverso la mediazione della femminilità, frutto dell'incontro tra discipline orientali e tradizione occidentale. L'Archeometro presenta uno dei classici della letteratura esoterica, riproposto nella traduzione di Julius Evola, in una nuova edizione annotata e corredata da un'appendice dedicata alla dimensione iniziatica della scrittura di Gustav Meyrink.

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4 di 5 su 1 recensione

Un racconto delicatoDi M. Amalia-21 novembre 2011

Premetto che ho letto questo libro in una versione piuttosto vecchia, con traduzione di Julius Evola. La lingua impiegata era nostalgica, a dir poco, affascinante, ma tramontata. Non posso quindi valutare gli esiti linguistici di questa edizione, ma senza dubbio, ritengo che il contenuto del libro sia molto bello, degno di un artista minore, non per ciò meno artista. La delicata vicenda dell'orfano Cristoforo, adottato dal suo stesso padre, amato e preparato per una missione di amore e di benessere per gli altri uomini, è suggestiva e abbastanza riuscita sul piano narrativo. Meyrink è scrittore da conoscere, soffocato tuttavia dai giganti suoi contemporanei e presentato come un esperto di esoteria. Non mi trovo d'accordo su quest'ultimo punto, ma ribadisco la grande fantasia dell'autore e la sua impeccabile scrittura.