Corsa verso il baratro di Elizabeth George edito da TEA

Corsa verso il baratro

Editore:

TEA

Collana:
Teadue
Traduttore:
Griffini G. M.
Data di Pubblicazione:
26 novembre 2009
EAN:

9788850220052

ISBN:

8850220057

Pagine:
484
Formato:
brossura
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Descrizione Corsa verso il baratro

Come ogni mattina, malgrado il freddo, Elena Weaver, giovane e bella studentessa del St Stephen's College di Cambridge, esce all'alba per andarsi ad allenare lungo il fiume. Qualcuno, però, la sta aspettando. Un delitto assurdo, perpetrato con spietata ferocia. Elena, benché sordomuta, era piena di vita, di sensualità e al tempo stesso di innocenza che nessuno riesce a spiegarsi una fine tanto orribile. La tragedia ha un impatto devastante sul mondo dorato del college inglese, cui appartiene anche il padre della ragazza, stimato professore che aspira a una cattedra di prestigio. E forse la verità va ricercata proprio in quell'universo rarefatto, oltre che nella cerchia familiare. Il college chiama in causa New Scotland Yard, e tornano in scena l'ispettore Thomas Lynley e il sergente Barbara Havers, pronti a rovistare negli armadi più oscuri dell'esclusivo ambiente di Cambridge, sicuri di trovarvi, fra ampie toghe e letture shakespeariane, ben più di uno scheletro. Ma incontrano subito grossi ostacoli, primo fra tutti la difficoltà di inquadrare la personalità della vittima. Il romanzo è stato precedentemente pubblicato con il titolo "Per amore di Elena".

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4 di 5 su 2 recensioni

Corsa verso il baratroDi T. Paola-28 luglio 2011

Uscito per la prima volta ne '93, risente e si vede della vecchiaia. Un giallo pieno, con una morte centrale, da cui parte la storia. Che ci porta dalla solita Londra all'ambiente universitario di Cambridge. E guarda caso la morta è figlia di un professore emerito dell'Università. E guarda caso a Cambridge sta vivendo un travagliato momento la sorella della persona di cui si è innamorato l'ispettore. E guarda caso il professore emerito è anche divorziato e fino a poco prima la bella Elena viveva con la madre. E guarda caso bisogna lavorare in trasferta ed il sergente Barbara ha problemi a lasciare sola la madre affetta da Alzheimer. E guarda caso sempre il nostro professore ha una travolgente storia d'amore con una pittrice che, guarda caso, scopre il cadavere di Elena. E guarda caso, una studentessa potrebbe avere elementi chiarificatori delle modalità della morte, ma è presa da altri e personali problemi (una rovente storia d'amore con un'altra studentessa). E guarda caso, per finire, Elena è sorda, ma bella e disinvolta. Quanti ruscelli abbiamo scatenato? Il problema dei figli dei divorziati (sia dal punto di vista dei figli che dei genitori). Il problema del gretto ambiente universitario. Il problema del rapporto con una madre malata. Il problema dell'atteggiamento della comunità dei normalmente abili verso i diversamente abili (e viceversa) . Il problema della perdita di creatività da parte di un'artista a fronte di un amore che riempie la vita. Il problema di chi si innamora e non può fare a meno di e di chi ha paura di innamorarsi. Il problema di gestire figli piccoli quando entrambi i genitori hanno promettenti carriere di fronte a loro (sacrificarsi? Uno, entrambi? Trovare una via mediana? ). Il problema di come vivere la propria sessualità e di comprenderla e dell'egoismo che a volte (spesso? ) c'è dietro i rapporti amorosi. L'abile Elizabeth riesce a non perdersi dietro a tutti questi ruscelli, costruisce piccole dighe d'arginamento, ne fa confluire alcuni, ma, soprattutto, porta al mare della risoluzione il fiume principale. Con qualche cattiveria (anche verso il lettore, facendogli credere e non credere, vedere e non vedere). Ma alla fine delle quasi 500 pagine tutto si risolve (o almeno va verso una soluzione). Una bella atmosfera, una lettura dignitosa, assaporando tutte le possibili gamme di tè e di tisane della provincia londinese. Nota finale: preferivo il primo titolo dell'edizione italiana del 1993, mutuato dall'inglese "For the sake of Helena" (che giocava duplicemente anche con l'amore dell'ispettore anche lei di nome Helena) rispetto a questa "Corsa verso il baratro" che mi lascia perplesso, molto perplesso.

un giallo magistraleDi S. Francesca-12 ottobre 2010

Ancora una volta la George riesce a delineare i personaggi con una perfezione tale da sentirli quasi respirare. Ho trovato la trama, nonostante si tratti di un giallo, molto delicata e bellissima l'analisi dell'amore che si evince. Un libro molto molto bello.