La banalità del bene. Storia di Giorgio Perlasca di Enrico Deaglio edito da Feltrinelli

La banalità del bene. Storia di Giorgio Perlasca

Editore:

Feltrinelli

Edizione:
2
Data di Pubblicazione:
1 luglio 2013
EAN:

9788807883071

ISBN:

8807883074

Pagine:
160
Formato:
brossura
Argomenti:
Olocausto, Storia d'Europa
Disponibile anche in E-Book
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Descrizione La banalità del bene. Storia di Giorgio Perlasca

Una storia vera, simile a un romanzo di avventure: l'incredibile vicenda del commerciante padovano Giorgio Perlasca (1910-1992) che, nell'inverno del 1944, a Budapest, riuscì a salvare dallo sterminio migliaia di ebrei, spacciandosi per il console spagnolo. Era stato un fascista entusiasta e aveva combattuto in Spagna come volontario per Franco. L'8 settembre 1943 lo trovò lontano da casa, ricercato dalle SS. Avrebbe potuto mettersi in salvo, decise di rischiare la vita. Dal suo Diario, che costituisce uno dei capitoli del libro, emerge l'azione straordinaria di un uomo solo, aiutato da uno sparuto gruppo di persone, che sforna documenti falsi, realizza e difende otto "case rifugio", trova cibo, inganna nazisti tedeschi e ungheresi. Un organizzatore geniale e un magnifico impostore. Poi, il ritorno a casa e un silenzio durato quasi mezzo secolo, fino alla sua scoperta, merito di un gruppo di donne, ebree ungheresi, ragazzine all'epoca della guerra, che gli devono la vita. È stato onorato come eroe e "uomo giusto" in Ungheria, Israele, Stati Uniti, Spagna, e infine, grazie a questo libro, uscito vent'anni fa, anche in Italia.

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4 di 5 su 6 recensioni

Un eroe dimenticatoDi L. Michele-29 marzo 2012

Una bellissima storia di un uomo che decise di non voltarsi dall'altra parte, purtroppo però troppo trascurata sui nostri libri di storia. Il volume rende poca giustizia alle imprese di questo italiano eroe dimenticato, resta comunque una bella testimonianza di compassione e altruismo. Si è conquistato un albero nel Giardino dei Giusti, meriterebbe anche qualche capitolo di ricordo nei nostri libri di scuola.

Tutt'altro che banaleDi L. Amalia-16 marzo 2012

E' la semplice storia di un banale gesto di eroismo che salvò la vita a più di migliaia ebrei ungheresi nella Budapest del '44 occupata da nazisti tedeschi e fascisti ungheresi. La storia di un uomo qualunque (ma non troppo) , che non ha chiuso gli occhi di fronte ad una situazione terribile. Rimboccandosi le maniche e sfoderando una grande faccia tosta, rischiando la vita e mentendo spudoratamente ha salvato molti ebrei ungheresi. Il libro è bello anche per la ricchezza di note a margine che aiutano a far capire la situazione ungherese a quel tempo... La sua opera, basata sulla menzogna e sulla simulazione, passò alla storia come uno dei più grandi miracoli nell'inferno della Shoah.

Il titolo dice tuttoDi T. Roberto-9 marzo 2012

Più volte nel corso della sua vita il protagonista di questa storia vera si troverà a rispondere ad una domanda in particolare: "Perché l'ha fatto? ". La sua risposta, commovente e sincera, sarà sempre: "Che cos'altro avrei potuto fare? ". Una grande testimonianza di coraggio, intelligenza e buon cuore.

La banalità del beneDi M. Caterina-4 febbraio 2012

Più che un libro è una lezione storica da apprendere, digerire e farne tesoro. La storia di Perlasca è la storia di un uomo coraggioso, giusto, che a un certo punto della sua vita si è visto costretto a fare una scelta. E la scelta che ha fatto ha salvato un numero consistente di vite in quegli anni. Il libro si apre con una domanda: "Lei cosa avrebbe fatto? " ed è proprio su questa domanda che dovremmo fermarci tutti a riflettere. Inutile dire che è un libro consigliatissimo.

ConsigliatissimoDi b. alice-20 marzo 2011

In così tanto orrore fare del bene, scegliere la parte giusta in cui stare, sembrerebbe cosa ovvio e scontata, quasi banale. Ma putroppo non è stato così. Giorgio Perlasca, un nome che forse pochi conoscono, sicuramente non quanti dovrebbero, scelse da che parte stare... Dalla parte della vita.

Onorare la memoria di un eroe italianoDi b. alice-21 dicembre 2010

Dell'olocausto abbiamo per lo più libri, immagini, storie che ci raccontano l'orrore. E questo è importante per non dimenticare, mai. Ma accanto al male esiste il bene, un bene che di fronte a così tanta disumanità, può arrivare addirittura ad apparire banale e scontato. La storia di uno Schindler italiano.