Un bambino di Thomas Bernhard edito da Adelphi

Un bambino

Editore:

Adelphi

Collana:
Fabula
Edizione:
4
Traduttore:
Colorni R.
Data di Pubblicazione:
30 marzo 1994
EAN:

9788845910395

ISBN:

8845910393

Pagine:
148
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4 di 5 su 2 recensioni

Un bambinoDi g. andrea-14 febbraio 2011

Solo per lettori esigenti e con molto tempo a disposizione. Ancora sorprese, da Bernhard: stavolta sono la giocosità e la sorprendente leggerezza di certe pagine, a stupire. Nel descrivere se stesso dagli otto ai circa 14 anni, l'autore si re-immerge in un mondo che è proprio di un ragazzino: ora meravigliato di fronte alle bellezze di una grotta dalle pareti ricche di cristalli, ora scornato di fronte alle umiliazioni inferte dai maestri, ora esaltato da un'impresa ciclistica, ora disilluso di fronte a sogni infranti, ora galvanizzato di fronte ai distributori automatici di barrette di cioccolata... Lo stesso autore che in una pagina parla di propositi di suicidio, in quella dopo ricorda con commozione la fragranza delle ciambelle sfornate alla domenica mattina. Le invettive contro il clero e contro il nazismo (che fa le prime violente apparizioni in Austria proprio nel periodo dell'infanzia dell'autore) per fortuna non mancano mai. Ma assieme agli echi della guerra alle porte e le mostruosità che vanno oltre l'immaginazione di ogni bambino e di ogni uomo, c'è anche la descrizione di mille piccole indimenticabili cose: il ricordo dell'odore del cuoio, il ciocco di legna portato a scuola da ciascuno scolaro, il fascino delle cerimonie per i funerali, i panorami sulle vallate del suo amatoodiato paese. Memorabili i passaggi in cui Bernhard-bambino spiega il rapporto che aveva con la morte (chierichetto pagato in occasioni delle messe da morto: "Per me la gente che moriva non era mai abbastanza") , il racconto dell'esposizione pubblica del lenzuolo della vergogna per il piscialletto, il palesamento della vera natura e locazione geografica della "colonia estiva" presso la quale viene spedito.

Un bambinoDi c. sam-30 settembre 2010

La narrazione autobiografica dello scrittore si incentra sui primi anni in Austria e sul successivo trasferimento in Germania: i rapporti conflittuali con la madre, le umiliazioni subite sia in ambito scolastico che familiare e l’affetto che lo unisce alla bellissima figura del nonno. L’esperienza fallimentare della scuola culmina nell’internamento traumatico in una struttura di rieducazione per bambini difficili, il cui ruolo principale in realtà è di educare al nazismo, con una disciplina talmente ferrea da ispirargli insistentemente il proposito del suicidio. Una infanzia travagliata dalle vicende personali e dagli eventi della storia, in cui si pongono le basi della sua futura visione della vita e dell’umanità. Stupefacente la tecnica narrativa senza pause, come un flusso inarrestabile di ricordi sempre vivi e rivissuti.