I mangia a poco di Thomas Bernhard edito da Adelphi

I mangia a poco

Editore:

Adelphi

Collana:
Fabula
Traduttore:
Bernardi E.
Data di Pubblicazione:
4 ottobre 2000
EAN:

9788845915673

ISBN:

8845915670

Pagine:
128
Disponibile anche in E-Book
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Trama I mangia a poco

Da una parte un uomo di pensiero che cerca furiosamente, e invano, di riversare in un libro (un audacissimo trattato di fisiognomica) quanto gli passa per la testa; dall'altra quattro personaggi dalle vicende ordinarie, legati tra loro solo dall'abitudine di pranzare insieme scegliendo puntualmente il menù più economico. Fra questi due poli, come fra due diversi volti di un'unica entità che è la mania stessa, motore immobile del vivere, si intesse "I mangia a poco", dove, non è facile capire se ci si trovi in una commedia o in una tragedia. Ciò che domina è un'indagine maniacale della mania, ad ogni suo livello, dall'infimo al supremo, vista come ultimo, disperato relitto di un grandioso tentativo di imporre un senso all'esistenza.

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4 di 5 su 1 recensione

I mangia a pocoDi l. franca-18 novembre 2010

Un uomo ci racconta di un certo Koller, studioso di fisiognomica, che ha una gamba artificiale perché il cane di un importante industriale del vetro lo ha morso, così in ospedale gliel'hanno dovuta amputare. Un giorno Koller (non l'uomo che racconta) invece di percorrere la solita strada che porta ad un vechio frassino, con una mossa repentina e immotivata, si dirige verso una vecchia quercia. Lì incontra quattro tizi, i mangia a poco, con i quali per anni si era incontrato alla CPV (Cucina Pubblica Viennese) , appunto per mangiar a poco. Questo Koller ha raccontato all'uomo che lo racconta a noi che un giorno, chissà per quale motivo, era andato non verso il vecchio frassino ma verso la vecchia quercia e con ciò era arrivato ai tizi che chiama i mangia a poco, con cui aveva mangiato ecc... Ma senza quell'incontro (ci tiene a precisare l'uomo a cui l'ha precisato il sopra nominato Koller) , Koller non sarebbe mai giunto a concepire quelle idee filosofiche sulle quali rimuginava da sedici anni, in pratica non sarebbe mai giunto alla fisiognomica... Cioè, non sarebbe mai giunto alla fisiognomica se, invece di andare verso il vecchio frassino, non avesse deviato, chissà poi perché, verso la vecchia quercia, incontrando così i quattro mangia a poco che gli avrebbero ispirato le sue importantissime idee sulla fisiognomica... Mi sembra chiaro, no? E' chiarissimo! Anche perché Bernhard impiega pagine e pagine per spiegarci ben bene questa storia, e lo fa senza un attimo di pausa, senza lasciare al lettore il tempo di prender fiato e di far raffreddare il cervello. Però se, dopo aver letto qualche decina di queste deliranti e ossessive pagine, vi venisse voglia di gettare il libro nel bidone della carta da riciclare non fatelo! Seguite il mio consiglio: continuate imperterriti a leggere del tipo chiamato Koller che un giorno ecc... Facendo qualche esercizio di respirazione di tanto in tanto, magari con un panno freddo sulla fronte. Perché la follia, quando si tratta di lucida e intelligente follia, è assolutamente affascinante.