Descrizione Il mio amico Maigret
Chi l'avrebbe detto? A Scotland Yard conoscono Maigret e s'interessano ai suoi metodi. Sino al punto di inviare a Parigi l'ispettore Pyke per un soggiorno di studio. Bella seccatura. Già, perché Pyke è gentile, discreto, ma segue Maigret come un'ombra. Osserva tutto e sembra registrare tutto. Insomma, è insopportabile. Fra l'altro non c'è una sola inchiesta all'orizzonte. Almeno sino a quando a Porquerolles non viene ucciso Marcellin, un piccolo malvivente che vive su una barca. E perché mai Maigret dovrebbe occuparsi di un delitto commesso in una lontana isoletta del Mediterraneo? Semplice: perché Marcellin sosteneva di essere suo amico, e tutti sono convinti che l'abbiano ammazzato proprio per questo.
Recensioni degli utenti
Il mio amico Maigret-30 maggio 2012
Maigret stusia, analizza e trova il tassello mancante, o la nosta stonata che riesce a fare luce sull'intera indagine. Il suo metodo è riconosciuto anche oltre Manica, e da Scottland Yard gli mandano un collega ad apprendere il famoso metodo. Quello che però non si può replicare è la sua tenacia, data da quella motivazione che scatta dall'interno, come la certezza che qualcuno sia stato ucciso perchè si vantava di essere amico del commissario. Un bellissimo giallo.
Il mio amico Maigret-21 febbraio 2011
Una intensa prova, romantica e sensuale, Voto quattro. Questa volta lo scenario è diverso dal solito clima uggioso del nord della Francia. Un omicidio viene commesso nell'isola di Porquerolles, di fronte a Tolone, nelle calde acque del Mediterraneo, dopo nove giorni in cui il mistral ha battuto con violenza le sue coste. E' stato ucciso un uomo, Marcellin, un piccolo malvivente che vive in una barca. Il commissario Maigret entra in scena perché la vittima, prima di morire, si è pubblicamente vantata della sua "amicizia" con Maigret. Sembra impossibile che fra le case bianche e rosa ombreggiate dagli eucalipti e le mimose, sulla piazza in cui gli abitanti trascorrono sonnolente giornate sotto il sole battente, tra un bicchiere di vino all'Arche de Noè e una partita a bocce, sia stato commesso un omicidio. Lo stesso commissario sente l'influenza dell'atmosfera pigra dell'isola, vorrebbe starsene solo a passeggiare per il porto e guardare i pescatori. Invece gli tocca investigare affiancato come un'ombra dall'ispettore Pyke di Scotland Yard, un poliziotto venuto apposta da Londra per conoscere il suo metodo investigativo (una seccatura). Così il "mio" amico Maigret si mette in azione e, con il fiuto di un cane da caccia, annusa gli odori intorno a lui, che provengono da coloro che costituiscono l'eccentrica comunità isolana, fruga, scava nella variegata umanità, lasciandosi impregnare dalle sensazioni che gli provengono dall'ambiente, fino a quando "dalla nebbia delle sue idee" il quadro emerge limpido. Ecco, questo è il "metodo Maigret", che non fallisce neanche questa volta.
Il mio amico Maigret-11 novembre 2010
Uno dei Maigret piu' noiosetti, e comunque un paio di situazioni garantiscono da sole la sufficienza, come il rapporto di cortese insofferenza tra Maigret ed un collega di Londra, che segue come un ombra il commissario per studiare il "metodo Maigret"... Celebrativo