L' ultimo dei giusti di André Schwarz Bart edito da Feltrinelli

L' ultimo dei giusti

Editore:

Feltrinelli

Edizione:
5
Traduttore:
Riva V.
Data di Pubblicazione:
22 gennaio 2007
EAN:

9788807811722

ISBN:

8807811723

Pagine:
306
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Trama L' ultimo dei giusti

André Schwarz-Bart nello scrivere questo romanzo, romanzo che sfocia nell'immane tragedia dell'Olocausto, con l'intento di ricostruire il lungo percorso dell'essere ebraico e di una continuità storica che era innanzitutto continuità spirituale. Il legame tra passato e presente, il filo unico di questa continuità è affidato alla Leggenda dei Giusti, uomini che assumono su di sé la sofferenza degli altri, rendendone possibile la sopravvivenza in un mondo carico di dolore.

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2 di 5 su 1 recensione

L'ultimo dei giustiDi C. Lia-4 agosto 2011

Mi ha lasciato interdetto, perchè parte in quarta ma poi si perde in inutili facezie e fronzoli. E l'inizio era promettente, una genealogia della stirpe dei Giusti, quella del viale, ma soprattutto quella che etimologicamente viene ad essere il Giusto nella mentalità ebraica. Colui che prende il tuo dolore su di sé per, in qualche modo, salvarti, darti la possibilità di vivere. E nelle storie della stirpe dei Levy sembrava echeggiare bene questa filosofia. Poi arriva l'ultimo e ci si perde in fantasie, funambolismi, visioni. Il libro è certamente datato e mostra tutti i suoi cinquanta anni. Ovvio, che alla sua uscita, invece, abbia suscitato interesse e scandalo, anche perché la Shoah non era un argomento centrale negli anni 50. L'idea dell'autore è che lo sterminio degli ebrei da parte dei nazisti sia il risultato di numerosi secoli di anti-semitismo nel mondo Occidentale, che risalgono fin su alle crociate, quando i testi cristiani etichettavano il popolo ebraico come un popolo deicida. L'originalità (su citata e che rimane) è la scrittura come saga di una famiglia ebrea dalle crociate ad oggi, alternando ritratti di personaggi attraverso le epoche che sempre mostrano la persistenza di un clima antisemita in Europa. Ma detto tutto ciò, rimane, per me, dal punto di vista letterario un libro debole. Certo la fine non può che essere un pugno nello stomaco, ma sarà sempre così (e soprattutto leggerlo poco dopo aver visitato lo Yad Vashem a Gerusalemme). Sarebbe interessante entrare invece nel dibattito saggistico, ma non ne ho le basi né la capacità. Ad altri momenti e ad altri saggi l'ardua sentenza.