Tempo d'estate. Scene di vita di provincia di J. M. Coetzee edito da Einaudi
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Tempo d'estate. Scene di vita di provincia

Editore:

Einaudi

Collana:
Supercoralli
Traduttore:
Baiocchi M.
Data di Pubblicazione:
27 aprile 2010
EAN:

9788806200862

ISBN:

8806200860

Pagine:
251
Formato:
rilegato
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Trama Tempo d'estate. Scene di vita di provincia

J. M. Coetzee è morto. Un giovane accademico inglese decide di scrivere la biografia del premio Nobel sudafricano: si soffermerà in particolare sulla prima metà degli anni Settanta quando lo scrittore, appena tornato dagli Stati Uniti e ancora ben lontano dalla fama letteraria, viveva al limite dell'indigenza insieme al padre in una modesta villetta. Per farlo, intervista alcune persone che lo conobbero - tra cui due donne che ebbero una relazione con lui - e che gli furono vicine durante quei difficili anni di apprendistato alla vita. Perché, sebbene abbia più di trent'anni, John Coetzee appare un uomo inadatto alla vita adulta, bloccato nella condizione di figlio, incapace di mantenere una relazione con le donne, un solitario chiuso in se stesso, un amante freddo e maldestro un insegnante controvoglia, uno scrittore tutt'altro che talentuoso. Ma la caratteristica che più di tutte emerge dai racconti dei testimoni è la profonda sfiducia che il futuro autore di "Aspettando i barbari" sembra nutrire verso il linguaggio e la capacità degli uomini di comunicare - e di conoscere se stessi - attraverso le parole. Per queste sue "memorie d'oltretomba" terzo momento dell'affresco autobiografico delle "Scene di vita di provincia", Coetzee scompagina le carte: non solo perché immagina la propria morte e ne affida il racconto a testimoni forse non cosi affidabili, ma perché spinge fino al punto di non ritorno le categorie stesse di autobiografia e finzione, di identità e realismo.

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4 di 5 su 2 recensioni

Tempo d'estateDi V. Gianmaria-19 marzo 2012

L'idea è originale, a tratti raggiunge alte vette di scrittura, ma il risultato si ferma a metà strada tra genio e noia, tra virtuosismi e manierismo. Si parla di donne, di amanti, di amore ricevuto o non dato, di illusioni, di uomini mediocri. L'autore parla di sè, si scredita, e si diverte a confondere o depistare il lettore. Una lettura comunque piacevole, destinata agli estimatori di questo romanziere.

Tempo d'estateDi l. serena-25 luglio 2011

E' l'ultimo uscito tra il libri dell'autore sudafricano, certo quello più maturo. In altri suoi libri questo rappresentava una particolarità interessante e funzionale alla trama, qui invece mi è sembrato un punto di debolezza. Il libro finge di tracciare una biografia della terza parte della vita dell'autore attraverso i racconti di 4 immaginarie persone che lo hanno conosciuto. Nel dare voce a questi ricordi il libro acquista però un certo impaccio, una certa rigidità. Intanto i brani partono sotto forma di intervista per diventare poi presto narrazione romanzata e questo sconcerta un po' . Ma sopratutto il ritratto dell'autore che ne esce è volutamente sfuggente, anonimo, povero di colore e di umanità. Coetzee non vuole mostrarsi al lettore, anzi vuole nascondersi dietro le prime impressioni che il suo stile può suggerire. L'effetto è voluto; Coetzee è uno scrittore abile e ci conduce consapevolmente a questa percezione. Che peccato però questa sfiducia nella comunicazione. Peccato questa scarsa generosità verso il lettore. Le interviste sono precedute e seguite da brani che rappresenterebbero spunti per racconti, da rivedere ed ampliare. E' in questi brani, sopratutto in quelli finali, che ho ritrovato il Coetzee migliore, che sa mostrare dietro l'essenzialità tutta la sua ricchezza