Descrizione Sto sulla riva dell'acqua e sogno. Lettere a Mencken 1930-1952
Alla morte di John Fante, la moglie portò alla luce questa raccolta di lettere completamente inedite in cui vengono resi noti i profondi rapporti con H. L. Mencken, suo scopritore ed editor del prestigioso "American Mercury", che sono diventati leggendari. Fante e Mencken non si conobbero mai di persona. Dopo le prime lettere di rifiuto finalmente Mencken accettò un racconto di Fante per il "Mercury"; da allora iniziò tra i due una corrispondenza irregolare ma sempre importante e vitale per entrambi.
Recensioni degli utenti
Sto sulla riva dell'acqua e sogno-8 luglio 2011
Altro epistolario, stavolta dedicato al rapporto tra fante e il suo editore. Agli inizi Fante è veramente Arturo Bandini: il carattere è quello, la sua ingenuità, la sua incapacità di gestire l'emotività (deve scrivere o dire sempre tutto quello che prova e sente esattamente nel momento in cui prova queste cose). Ecco che allora le prime lettere sono un continuo alternarsi di adorazione e venerazione di Mencken, ed un attacco, a volte anche ingiurioso, nei confronti di Mencken stesso. La corrispondenza si svolge nell'arco di più di vent'anni (dal 1930 al 1952) e quindi poi il carattere dello scrittore matura ed anche la sua fortuna letteraria si stabilizza (cominciando a scrivere sceneggiature per Hollywood) e le lettere diventano più posate, più equilibrate, più mature. Assolutamente da leggere per chi, come me, è un grande fan di Fante.