La scienza di Sherlock Holmes
- Editore:
Bollati Boringhieri
- Collana:
- Varianti
- Traduttore:
- Basso A.
- Data di Pubblicazione:
- 31 maggio 2007
- EAN:
9788833917498
- ISBN:
8833917495
- Pagine:
- 228
- Formato:
- brossura
Descrizione La scienza di Sherlock Holmes
La scienza di Sherlock Holmes è una cavalcata lungo le strade battute da Sherlock Holmes che ci conduce attraverso la medicina, la legge, la tossicologia, l'anatomia, la chimica del sangue e l'emergere della scienza forense nel XIX e XX secolo. Dalla "nitida impronta di un pollice" su un muro bianco nell'Avventura del costruttore di Norwood fino alla traiettoria e ai segni dell'impatto del proiettile nell'Enigma di Reigate, la Wagner si serve delle avventure del grande detective come trampolini di lancio verso l'esplorazione della vera scienza forense dietro di esse. Si incontrano scienziati, investigatori, esperti di medicina e si esplorano gli antichi miti e il bizzarro folklore che vennero minacciati dall'affermarsi della scienza forense, fra cui la credenza che capelli e unghie crescano dopo la morte, o che la forma e le dimensioni del cranio determinino la personalità, ed esaminerete il ruolo che febbre cerebrale, Cani Neri e vampiri hanno rivestito nella storia del crimine. Misteri in stile holmesiano, ma reali, abbondano nel libro. Che cosa accadde al dottor George Parkman, facoltoso medico e filantropo, che venne visto per l'ultima volta mentre varcava la soglia della Scuola di Medicina di Harvard nel 1849? Quale segreto nascondeva Joseph Browne Elwell, il noto esperto di bridge, l'affascinante uomo di mondo, trovato ucciso da un proiettile nella sua biblioteca nel 1920?
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Recensioni degli utenti
La scienza di Sherlock Holmes-12 luglio 2011
L'idea di base è molto interessante, ma l'autore a volte si perde in futili ghirighori. Il periodo alla fine del diciannovesimo secolo è quello in cui nel Vecchio Mondo si era convinti che mancava pochissimo a scoprire tutto. Arthur Conan Doyle aveva una formazione da medico, come il suo alter ego Watson; ma le sue conoscenze sono meglio rappresentate dalle affermazioni di Sherlock Holmes, come si può immaginare. In questo libro l'autrice, esperta di medicina forense, racconta le conquiste della scienza dell'Ottocento attraverso i riferimenti nelle opere dell'investigatore londinese. Quello che si nota nei vari capitoli, dall'uso delle impronte digitali alle autopsie ma anche al modo in cui la polizia deve operare sui luoghi del delitto, mostra come Conan Doyle fosse estremamente attento alle novità che si stavano verificando, e in un certo senso facesse del proselitismo sotto la forma dei racconti investigativi. Ciò detto, pur riconoscendo lo stile leggero del libro fortunatamente mantenuto nell'ottima traduzione, mi pare che il libro abbia un interesse relativamente limitato per tutti coloro che non siano davvero appassionati della materia. La parte finale dei capitoli, una specie di "sapevàtevelo! " con notiziole sugli usi delle varie metodologie dopo la morte di Conan Doyle, era poi a mio parere inutile. Scegliete voi se la materia vi ispira o no.