Il rosso e il nero di Stendhal edito da Rizzoli
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Il rosso e il nero

Editore:

Rizzoli

A cura di:
P. G. Castex
Traduttore:
Dèttore U.
Data di Pubblicazione:
4 febbraio 2009
EAN:

9788817028851

ISBN:

8817028851

Formato:
brossura
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Trama Il rosso e il nero

"Il punto di partenza è offerto da un fatto di cronaca: tra il 28 e il 31 dicembre 1827 "La Gazette des Tribunaux" pubblica, in quattro puntate, il resoconto del processo ad Antoine Berthet, un ex seminarista che nella chiesa di Brangues, piccola città dell'Isère, aveva sparato, durante una funzione religiosa, a M.me Michould de la Tour, madre dei ragazzi di cui era stato, per qualche tempo, istitutore. La condanna a morte fu eseguita a Grenoble il 23 febbraio 1828. Più tardi Stendhal dichiarerà con spavalda civetteria, di non aver inventato proprio nulla. In realtà - anche se la cronaca giudiziaria gli fornisce uno spunto più significativo di quanto non si riconosca abitualmente - Stendhal ha inventato "tutto"." (dall'introduzione di Mario Lavagetto)

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Recensioni degli utenti

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4 di 5 su 8 recensioni

Peccato e devozioneDi t. caterina-17 marzo 2018

Julien Sorel, figlio di un carpentiere ma istruito e intelligente, prova un odio inestinguibile verso le classi sociali più agiate, da cui si sente rifiutato. Da giovane seminarista e segreto ammiratore di Bonaparte, nel periodo dopo la restaurazione, per avere una rivincita su quel mondo che disprezza, inizia una relazione con Madame De Renal, la madre del bambino di cui è precettore. Non accorgendosi che è lui ad essere vittima di sé stesso e delle sue passioni, persevera nei suoi ideali, per poter compiere quella scalata sociale a lungo agognata. Il titanismo del giovane verrà disilluso da un mondo sempre pronto a schiacciare coloro a cui la vita non ha mai regalato niente. Stendhal non rinuncia alla ricerca del dettaglio e dell'accuratezza stilistica in un romanzo che può essere considerato l'emblema del romanticismo tradito. Di difficile interpretazione risulta anche il titolo: il rosso può alludere alla passione oppure all'abito vescovile o anche al sangue versato nelle battaglie napoleoniche, mentre il nero sembra riferirsi o al peccato o al castigo.

Molto bello!Di C. Mauro-6 marzo 2017

Imposto dalla prof.ssa di lettere del Liceo è diventato uno dei miei romanzi preferiti! A primo impatto spaventa per la mole di pagine veramente consistente, ma è scorrevole! Trama niente male. Da leggere con attenzione.

Bellissimo.Di S. Silvia Di Lorenzo-7 novembre 2013

È tra i romanzi più belli che ho letto. Nonostante la mole del libro, le pagine scorrono veloci e si arriva alla fine rapidamente. La storia è avvincente: è un romanzo appassionante d'amore, di intrighi, di ascesa sociale. Julien Sorel è un personaggio affascinante che non si può non amare, così come Madame de Rênal e Mathilde de la Mole. Il romanzo si presta a numerose interpretazioni, grazie al ricco simbolismo e allo spessore pasicologico che caratterizza ogni singolo personaggio. Da leggere assolutamente.

Un libro strano!Di S. Nicola-30 dicembre 2010

Un romanzo strano, bello ma che non convince mai fino in fondo! Difficile capire quale sia il problema, ma non è certo all'altezza della "Certosa"...

Questo Stendhal non mi convince appieno..Di L. Rossella-20 settembre 2010

Sarebbero due stelline e mezzo. Perchè lo stile è favoloso, ci sono periodi e mezze frasi che fanno brillare gli occhi di chi li legge. Ma l'intreccio, quello non mi ha "preso" particolarmente, nonostante sapessi di leggere una storia vera (e io adoro le storie vere!). In particolare, ho odiato il modo di descrivere le donne, la Renal e Mathilde, fragili e stupide. Corrotte da un super-corruttore: Julien Sorel. Dio, che odio quest'uomo. E' così problematico che a volte sembrava di leggere me stessa! E poi così arrivista, freddo, cinico e sognatore al contempo.. un'anima in pena, praticamente. E quando si arriva alla fine, non si può fare a meno di pensare: il karma, è tutta questione di karma. A ciascuno il suo, insomma.

Il rosso e il neroDi M. Giada-17 settembre 2010

Uno scrittore unico ma non impareggiabile, ne preferisco altri perchè vi è un'alternanza con momenti di vera noia ma è da riconoscere che il finale è epico!