Prima del gelo di Henning Mankell edito da Mondadori

Prima del gelo

Editore:

Mondadori

Traduttore:
Giorgetti Cima C.
Data di Pubblicazione:
8 giugno 2012
EAN:

9788804622949

ISBN:

8804622946

Pagine:
415
Formato:
brossura
Acquistabile con la

Descrizione Prima del gelo

Svezia. Sei cigni vengono cosparsi di benzina e fatti bruciare. Poco dopo una telefonata anonima avvisa la polizia di Ystad. L'ispettore Kurt Wallander si reca sul posto. Con lui c'è sua figlia Linda, che ha appena terminato l'accademia e servizio nella polizia. Qualche tempo dopo tocca a un vitello venire arso. È solo l'opera di uno squilibrato, un sadico che ama tormentare gli animali? L'intuito ereditato dal padre suggerisce a Linda Wallander che ci sia sotto qualcosa, soprattutto quando scompaiono nel nulla una sua amica e una solitaria etnografa che lavorava nei dintorni. Così la ragazza inizia a indagare mettendosi personalmente a rischio per affrontare un'inquietante serie di eventi che rischia di far terminare la sua carriera nella polizia prima ancora che sia iniziata.

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Recensioni degli utenti

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3 di 5 su 2 recensioni

Ansia....Di C. Guido-11 maggio 2016

Peccato, perché Mankell ci ha abituato bene. Questo romanzo contiene delle incongruenze. Pur gradevole nella scrittura e interessante nell'idea iniziale (uccisione di alcuni animali) l'incomprensione fra padre e figlia che indagano in opposizione l'uno all'altro non è sviluppata in maniera piacevole e credibile. Si alza una tensione che offusca il tranquillo cogitare del nostro Wallander, fino a farlo somigliare più ai nostri investigatori, che ai freddi scandinavi. In parole semplici è in preda all'ansia paterna di stampo italico. La figlia infatti entra in servizio nel suo distretto (strano), è dipinta come una ragazzina poco matura e non ne esce tanto bene. La storia poi si svolge abbastanza banalmente senza colpi di genio, e se è vero che bisogna distinguere fra l'inspiegabile e l'inaspettato (l'inaspettato può essere del tutto logico, a patto di trovare la spiegazione, dice Wallander), in questo romanzo c'è ben poco sia dell'uno che dell'altro. Peccato, ripeto, perché Mankell ne ha scritti di molto belli e se esiste la moda dei giallisti nordici, molto merito va dato a lui.

Paternità ansiosaDi C. Guido-6 aprile 2016

Peccato, perché Mankell ci ha abituato bene. Questo romanzo contiene delle incongruenze. Pur gradevole nella scrittura e interessante nell'idea iniziale (uccisione di alcuni animali) l'opposizione fra padre e figlia che indagano in opposizione l'uno all'altro non è sviluppata in maniera piacevole e credibile. Si alza una tensione che offusca il tranquillo cogitare del nostro Wallander, fino a farlo assomigliare più ai nostri investigatori, che ai freddi scandinavi. In parole semplici è in preda all'ansia paterna. La figlia, del resto, entra in servizio nel suo distretto (strano), è dipinta come una ragazzina poco matura e non ne esce tanto bene. La storia poi si svolge abbastanza banalmente senza colpi di genio, e se è vero che bisogna distinguere fra l'inspiegabile e l'inaspettato (l'inaspettato può essere del tutto logico, a patto di trovare la spiegazione, dice Wallander), in questo romanzo c'è ben poco dell'uno e dell'altro. Peccato perché Mankell ne ha scritti di molto belli e se esiste la moda dei giallisti nordici, molto merito va dato a lui.