Il pettirosso
Trama Il pettirosso
Harry Hole non è esattamente un impiegato statale modello. Come membro della polizia di Oslo, uno che è allergico a qualunque tipo di autorità, che tende periodicamente alla depressione e, soprattutto, non disdegna di presentarsi al lavoro ubriaco un po'di scetticismo - a voler essere generosi - è normale che lo susciti. Ma nonostante i suoi modi ruvidi e scostanti non gli guadagnino la simpatia dei colleghi, il suo intuito e il suo spiccato senso della giustizia ne fanno il migliore sulla piazza. Ed è la sua capacità di vedere più in là degli altri a suggerirgli che, dietro un traffico d'armi che coinvolge un gruppo di neonazisti, si nasconda qualcosa di più grosso. I bossoli ritrovati sui monti intorno a Oslo appartengono infatti a un Märklin, un fucile tedesco di cui sono stati costruiti solo trecento esemplari, e che, grazie alla sua straordinaria precisione, è lo strumento ideale per un killer professionista. E mentre alcuni veterani dell'esercito norvegese iniziano a morire in circostanze sospette, sulle tracce di quell'insolita arma, Hole si addentra in una palude di tradimenti e vendette che si annida nel passato e da cui sarà difficile riemergere.
Recensioni degli utenti
Passato nazista, risorsa inesauribile-22 giugno 2014
Non ho empatizzato con questo libro, col risultato di trovarlo contorto e poco credibile. Sarà un giudizio equo? Beh, si può anche sbagliare, e in ogni caso si possono avere idee differenti. In realtà questa lettura, pur essendo stata per me innegabilmente fonte di disagio, non si è fatta dimenticare, e questo depone a favore di una sua validità. Siamo di fronte a un caso di omicidi particolarmente crudi, che traggono la loro origine da un passato buio, quando la Norvegia era sotto la dominazione nazista ed inviava truppe autoctone sul Baltico. Da qui derivano alcuni importanti flashback, a mio avviso la parte più interessante e riuscita della storia. Non c'è dubbio, molta atmosfera, molto "noir".