Persuasione

Persuasione per quello che mi riguarda è il capolavoro di Jane Austen. E' il libro in cui la Austen esce più allo scoperto con le sue idee; non so se questo sia dovuto al fatto che è stato scritto quando ormai lei era sofferente e non le restava molto, ma ci sono un paio di righe alla fine del libro sull'accesso all'istruzione, sullo stile di vita e sul fatto che sino a quei tempi sono sempre stati gli uomini ad 'avere la penna dalla parte del manico' in cui dice le cose apertamente come mai negli altri suoi romanzi. Anne è il suo personaggio migliore in assoluto, la più umana, la meno letteraria, la più complessa come psicologia. La Austen è sempre stata una maestra nel descrivere la stupidità, la superficialità e la cattiveria, ma in questo libro crea le migliori figure di stronzi della storia della letteratura. E anche le migliori figure di idioti. E anche una delle sue migliori storie d'amore.

Questo è l'ultimo libro che è stato concluso da Jane Austen, lo ha scritto per gran parte a letto, dove la costringeva la malattia; forse ciò ha influito sulla narrazione che in alcuni punti è un po' "sofferente" (ritmo lento, pochi colpi di scena ecc...); però secondo me siamo comunque ad altissimi livelli, il finale è stupendo (straordinari i due capitoli scritti successivamente, in pratica le ultime pagine della sua vita) ed è stato meraviglioso leggerlo in compagnia di amiche (gruppo di lettura) e "spettegolare" come signore dell'epoca!

L'ultimo libro di Jane Austen è anche il suo più malinconico, questa volta non ci sono protagoniste vivaci e argute, ma una donna non più giovanissima, almeno per i criteri dell'epoca, che sente di aver lasciato alle sue spalle il grande amore e che cerca di vivere una vita semplice e raccolta. Ma il destino non ha ancora detto la sua e ci può essere un nuovo inizio anche per lei. Naturalmente non mancano momenti di rara arguzia ed umorismo, basti pensare alle descrizioni quasi crudeli della futile vanità del baronetto padre della protagonista, che ci fanno apprezzare ancora di più il genio satirico di Jane Austen.

Della Austen ho già letto “Orgoglio e pregiudizio” che ho molto apprezzato e “Emma” che non mi ha entusiasmato in egual misura. “Persuasione” non mi ha appassionato, i dialoghi tra i personaggi sono per lo più raccontati in terza persona rendendo la lettura a mio avviso un po’ pesante anche se questa autrice ha sempre un modo di scrivere molto raffinato. Tutto ruota attorno alla persuasione vista come l’influenza, in questo caso negativa, che ha avuto la famiglia di Anne nel convincerla a rifiutare l’amore del giovane e umile Frederick. I due giovani si lasciano rivedendosi dopo sette anni e la ragazza comprende di amare ancora quel giovane che nel frattempo è divenuto un ricco e rispettabile capitano di Marina. Il giovane sembra aver dimenticato Anne, ma alla fine prevale un bel lieto fine.

La storia di un amore costretto a perire una prima volta sotto i colpi delle convenzioni sociali dell’Inghilterra della Austen, per poi rinascere più forte dopo otto anni, questa volta beffandosi sia delle etichette che delle insidie del tempo. La protagonista del romanzo, Anne Elliot, è una trascinatrice "discreta": coloro che non si lasciano coinvolgere dalla sua intelligenza e dalla sua forza morale, sono cotretti dall'autrice alla condizione di meri strumenti attraverso i quali il carisma di Anne verrà svelato.

Molto bello, forse uno dei più belli della Austen. Ritroviamo tutta la forza dei personaggi che l'autrice sa ben dipingere e non ci si può che appassionare alla storia e al destino della protagonista Anne Elliot.