Pasolini contro Calvino. Per una letteratura impura
- Editore:
Bollati Boringhieri
- Collana:
- Temi
- Edizione:
- 4
- Data di Pubblicazione:
- 23 gennaio 1998
- EAN:
9788833910611
- ISBN:
883391061X
- Pagine:
- 203
- Formato:
- brossura
Descrizione Pasolini contro Calvino. Per una letteratura impura
Attraverso un confronto non imparziale tra i due autori più rappresentativi della letteratura italiana della seconda metà del Novecento, il saggio affronta con forte impegno critico il problema generale del ruolo della letteratura in un'epoca che sembra darne per scontato l'esaurimento. Entrambi alle prese con la crisi della modernità e con il «crollo delle poetiche», Calvino e Pasolini incarnano due diversi esiti del postmoderno in Italia: uno edulcorato e perfettamente integrato nell'istituzione letteraria; l'altro decisamente in conflitto con essa. Sintetizzando l'evoluzione complessa dei due autori, si tratta da una parte, del chiudersi nella dimensione tutta letteraria della variazione stilista e dell'«effetto di apocrifo» - che è l'esito lucidamente scelto da Calvino, in definitivo omogeneo con la tradizione delle patrie lettere. Dall'altra c'è invece l'uscita drammaticamente paradossale dal «recinto della letteratura», fin quasi a realizzare il cortocircuito di vita e opera nella "performance" della propria morte. Per l'«impurità» che Pasolini introduce nel gioco letterario, alcuni dei maggiori critici odierni lo espellono dal mondo della poesia, negando la qualità della sua opera. Senza chiudersi nella controversia, il libro reagisce a questa espulsione in nome di un'idea di letteratura più inquieta e aperta al possibile.
Recensioni degli utenti
Pasolini versus Calvino-4 ottobre 2010
Saggio che fa discutere è questo “Pasolini contro Calvino” di Carla Debenedetti, merita grande attenzione. Attraverso un confronto non imparziale, l’autrice determina un incontro-scontro di natura ideologico-cartacea sul fare letteratura e politica e cultura. Pasolini come figura altra, in rifiuto al mondo, all’accademismo, all’editoria come progetto economico-consumistico. Calvino come membro interno del mondo delle lettere, delle riunioni editoriali, delle collane da vendita immediata. Entrambi posti innanzi al crollo delle poetiche, per la Debenedetti sono, in carne ed opere, due modalità antitetiche del postmoderno: conflittuale fino alla morte per violenza l’uno; edulcorato e ben educato l’altro. Tesi affascinante quanto ardita, su cui ognuno farà le proprie considerazioni. Ma il libro è da leggere, perché induce alla riflessione, all’analisi, alla polemica. Ed induce alla rilettura dei due autori. Libro sui libri, che richiama altri libri, dunque. Consigliato vivamente.