Parigi o cara di Alberto Arbasino edito da Adelphi
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Parigi o cara

Editore:

Adelphi

Edizione:
3
Data di Pubblicazione:
8 novembre 1995
EAN:

9788845911774

ISBN:

8845911772

Pagine:
312
Formato:
brossura
Disponibile anche in E-Book
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Descrizione Parigi o cara

Parigi negli anni Cinquanta era ancora piena di mostri sacri che non immaginavano di essere gli ultimi rappresentanti di una specie leggendaria. Céline, Mauriac, Cocteau, Jouhandeau, Simenon, Aron, Henry Miller, Julien Green, Renoir, Queneau, Klossowski, Robbe-Grillet, Barthes, erano tutti in giro, disposti alla confidenza e alla polemica. Il giovane Arbasino li va a trovare e li fa parlare, mettendo insieme una storica galleria di ritratti e incontri in appartamenti sontuosi e miserabili, in case editrici e ricevimenti ufficiali, redazioni di riviste e club notturni, studi cinematografici e parate militari, mostre, università, piscine, teatri e il Festival di Cannes... Gli estremi fuochi artificiali del Novecento francese.

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4 di 5 su 2 recensioni

Parigi o caraDi B. ugo-8 ottobre 2010

Arbasino è Arbasino fin dal titolo, con la citazione dalla Traviata, e questa galleria di ritratti ne fa scintillare la scrittura tra voragini di erudizione e picchi vertiginosi di svagatezza mondana. Intanto ci sfilano davanti i protagonisti d'una stagione irripetibile della cultura europea, che molti di noi rimpiangeranno per sempre di non aver potuto, per motivi anagrafici, conoscere dall'interno: da Cocteau a Céline, da Mauriac a Jouhandeau - con punte di deliziosa perfidia, come quando Arbasino immagina Proust ancora vivo al tempo dell'occupazione, allorché certamente non avrebbe mai abbandonato Parigi; "del resto, erano tutti lì"...

Parigi o caraDi C. Ignazia-4 ottobre 2010

Delizioso. D'altra parte, Arbasino lo si ama o lo si odia. Io lo amo anche quando gigioneggia (e gigioneggia spesso, eh, diciamoci la verità). Però almeno è uno che ha di che gigioneggiare: cultura a valanga, capacità di scrittura da vendere, fiuto per le patacche letterarie e musicali che nemmeno un cane da tartufi. Se penso a quanta gente c'è in giro che scrive gigioneggiando senza avere il know-how di Arbasino...