Pan di Knut Hamsun edito da Adelphi

Pan

Editore:

Adelphi

Edizione:
4
Traduttore:
Ferrari F.
Data di Pubblicazione:
28 novembre 2001
EAN:

9788845916366

ISBN:

8845916367

Pagine:
190
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Trama Pan

"Pan" è uno dei rari romanzi moderni in cui la natura parla, nella lingua sommessa e sognante della breve estate nordica, del suo chiarore diffuso e fosforico. Ed è, insieme, l'epos di un amore impossibile che si carica sempre più di esaltazione e struggimento. Pubblicato per la prima volta nel 1894, "Pan" divenne ben presto uno dei libri più amati di Hamsun. Il tenente Glahn, che nelle carte trovate dopo la sua morte racconta la sfortunata passione per la giovanissima Edvarda, diventa la voce stessa della passione, con le sue maree incontrastabili che invadono la natura tutta e creano un amalgama dove alla fine è arduo distinguere ciò che è paesaggio e ciò è psiche.

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4 di 5 su 2 recensioni

Mah...Di B. Gino-9 luglio 2011

Di questo autore norvegese avevo già letto il suo capolavoro, Fame. Questo libro narra di un periodo nella vita di un giovane tenente norvegese che si ritira a vivere in una casa immersa nella natura. Passa quindi le giornate a caccia oda pesca ed ogni tanto a qualche contatto con le perone del vicino villaggio. Fino a che il libro descrive la vita da eremita del protagonista, con le bellissime descrizioni della natura e del sentimento di vicinanza con gli altri esseri viventi del bosco, il libro è molto bello. Quando però invece passa a descrivere la vita sociale del tenente ecco che ho avuto delle difficoltà a seguire la storia. Il giovane tenente fa tutta una serie di azioni, soprattutto nei confronti di Edvarda, di cui non sono riuscito a capire il senso, forse perché rispecchiano una mentalità ed un modo di vivere molto lontano dall'attuale. Di Hamsun avevo già letto il bellissimo romanzo "Fame" che mi era piaciuto molto, ma molto, di più.

Pan?.Di M. Gina-29 settembre 2010

Un uomo immerso nella potenza della natura e del sentimento. La prima lo avvolge e lo culla con la sua forza e il suo silenzo carico di mistero, il secondo lo sfalda, lentamente ed inesorabilmente, con l'assurdità dell'impotenza e dell'egoismo. La voglia di possedere e di essere possediuto, contraddittoria essenza sospesa sull'abisso dell'angoscia e dell'abbandono. La scrittura a volte onirica, a volte cruda e malinconica fa di H. un autore da amare, con prudenza e venerazione.