Nessuno lo saprà. Viaggio a piedi dall'Argentario al Conero di Enrico Brizzi edito da Mondadori

Nessuno lo saprà. Viaggio a piedi dall'Argentario al Conero

Editore:

Mondadori

Data di Pubblicazione:
6 giugno 2006
EAN:

9788804555872

ISBN:

8804555874

Pagine:
423
Acquistabile con la

Descrizione Nessuno lo saprà. Viaggio a piedi dall'Argentario al Conero

Non sarà un coast to coast da New York a Los Angeles, ma anche il più modesto "da costa a costa" dal Tirreno all'Adriatico può riservare sorprese, generare avventura, produrre mito. Basta uscire dal centro abitato - e già non è facile - e imboccare la prima strada bianca che sale in mezzo ai colli per rendersi conto che smarrirsi è un'eventualità più che concreta, che un cane randagio non è proprio una minaccia da nulla, che individuare il posto ideale per piantare la tenda può richiedere assai più tempo del previsto, che neppure trovare un agglomerato di case munito di bar è così ovvio e che niente, per la verità, è più come prima, scontato come prima. Tre settimane di marcia ed ecco un mondo imprevedibile, così dietro casa e così remoto, tutto da raccontare.

Fuori catalogo - Non ordinabile
€ 10.50

Recensioni degli utenti

e condividi la tua opinione con gli altri utenti
3 di 5 su 3 recensioni

Nessuno lo sapràDi f. lucio-8 agosto 2011

Mi incuriosiva il fatto che uno scrittore di gialli si mettesse a scrivere un reportage ambiebntale sui monti dell'Orbetello, mi sono messa in marcia anche io, con entusiasmo, facendo finta di non aver udito il protagonista che, a trent'anni, diceva di sentirsi ormai all'ultima occasione per l'impresa. Non l'ho ascoltato. Ho iniziato il viaggio, vedendo scorrere i luoghi, tra i campi della Maremma e i temporali sull'Amiata, in sintonia coi due camminatori. E fino a Chiusi sono stata al passo Ma al primo cambio di compagno di cordata, salutato il fratello e incontrato l'amico Luca, ho cominciato a rimanere indietro, a sentirmi un'intrusa. Non vedevo l'ora di arrivare a metà cammino, a quella giornata prevista di riposo a Perugia; speravo nell'amico Leo che (ci) aspettava. Invece lì c'è stata una vera rottura, la delusione. La mia. Un viaggio che doveva essere di piena immersione nella natura, di riscoperta della persona, del misurarsi con le proprie forze, si perde in una corsa forsennata in auto attraverso l'Appennino per riuscire a recuperare, col furto, una magica e portentosa erba' africana. Altri episodi ancora mi sono sembrati forzati, costruiti e ho perso definitivamente i contatti Ho continuato il cammino, osservando i protagonisti a distanza. Peccato, perché l'esperienza era basata su validi presupposti di vita; l'impresa era di per sé entusiasmante; alcune descrizioni dei paesaggi e delle sensazioni erano fresche e non banali; benché a volte un po' frettolose sui luoghi, all'inseguimento di una stretta tabella di marcia; e sarebbe potuto essere un buon viaggio, a piedi, senza bisogno che l'autore cavalcasse l'opportunismo a impronta commerciale, per strizzare l'occhio a lettori di una certa fascia d'età e colore. E gli avrei anche perdonato quel raccontare in una improbabile seconda persona e l'uso scriteriato delle virgole Invece è riuscito a far perdere credibilità anche ai suoi tentativi di moralismo.

Nessuno lo sapràDi r. andrea-5 aprile 2011

Dedicato a chi adora gli spazi aperti e verdi, a chi ama correre in solitudine. Il diario di un viaggio a piedi da una sponda all'altra dell'Italia. Si parte dal Tirreno e si arriva all'Adriatico. Stanchi, sporchi ma felici. Un diario che racconta una fetta della vita dell'autore, ma che è anche una guida per chi volesse ripercorrere quel tragitto, con le tappe chiaramente indicate e divise per giorni. Il tutto nello stile giovane e frizzante di Enrico Brizzi. Vivamente consigliato agli appassionati di trekking e outdoor.

Che bello!Di M. Cristina-30 agosto 2010

Un solo commento: invidia. Vorrei farlo anch'io (magari senza l'aiuto delle foglioline "magiche").