Mosè ci ha portato nell'unico posto senza petrolio! Il libro delle storielle ebraiche raccolte da Angelo Pezzana
- Editore:
Bollati Boringhieri
- Collana:
- Fuori collana
- Edizione:
- 5
- Data di Pubblicazione:
- 17 ottobre 2013
- EAN:
9788833924700
- ISBN:
883392470X
- Pagine:
- 136
- Formato:
- brossura
Descrizione Mosè ci ha portato nell'unico posto senza petrolio! Il libro delle storielle ebraiche raccolte da Angelo Pezzana
"L'umorismo non è rassegnato ma ribelle", scriveva Sigmund Freud nel suo celebre "Motto di spirito e la sua relazione con l'inconscio" (1905). È la definizione più sintetica e precisa del Witz, del motto di spirito. Sarcastico e sfrontato, ("Che mio padre fosse un sarto, era un'idea condivisa soltanto da lui", Groucho Marx), molto spesso provocatorio ("Che differenza c'è tra una mamma ebrea e un rottweiler? Che il rottweiler, dopo un po', il bambino lo lascia andare. La mamma ebrea mai"), spessissimo travolgente. E quasi sempre di argomento ebraico. Il Witz, spiega Freud, "rappresenta anche il principio del piacere, che sa affermarsi contro le avversità delle circostanze reali". Infatti. Di avversità gli ebrei un po' se ne intendono. Si potrebbe quasi affermare che con le avversità abbiano maturato una certa empatia. Per carità, commentano i maestri, non scherziamo, ma nella vita ci vuole pazienza e umanità. Ed è proprio vero che dove non c'è umorismo, non c'è umanità. Leggete e divertitevi.
Recensioni degli utenti
Proprio divertente!-4 gennaio 2015
Decisamente godibile, questo libretto di Pezzana riporta un sacco di barzellette ebraiche. Alcune sono davvero divertenti: mi sono messa a ridere da sola! Sono suddivise per "argomento" e fanno capire come sia possibile ridere davvero di qualunque cosa. È noto che l'umorismo ebraico è nato e si è sviluppato come risposta alla necessità di sopravvivere e sopportare anche i periodi più neri, segnati dalla persecuzione. La capacità di ridere in ogni situazione ha aiutato il popolo ebraico a superare tali periodi, e leggendo alcune barzellette ci si rende conto proprio di questo. L'unico limite di questo libro è la sua brevità, dato che lo si legge troppo in fretta. In realtà, per gustarselo davvero, sarebbe meglio leggerlo poco alla volta.