Morte dei Marmi
- Editore:
Laterza
- Collana:
- Contromano
- Edizione:
- 10
- Data di Pubblicazione:
- 17 maggio 2012
- EAN:
9788842098577
- ISBN:
8842098574
- Formato:
- brossura
Trama Morte dei Marmi
Crescendo in Versilia, un bambino impara subito che al mondo esistono differenze clamorose. Differenze tra le stagioni - in un paese che d'estate è Las Vegas e nel resto dell'anno ricorda Bucarest - e differenze sociali, sbattute in faccia senza pietà dalle sfarzose vite dei bambini villeggianti, biondi e viziati e senza dubbio migliori di noi. Una cosa deve essere chiara da subito, sennò di questo posto non si capisce nulla. Perché uno dice Versilia e pensa al lusso sfrenato, alle ville con la pista per gli elicotteri, ai furgoni con scritto "caviale", agli hotel cinque stelle per cani e al citofono per ordinare lo champagne senza doversi alzare dalla sdraio. Ma non è sempre stato così. Mio babbo faceva l'idraulico, e andava a lavorare a casa di Mina. Cioè, il mio babbo era l'idraulico di Mina. E certe volte, siccome lui si chiama Giorgio, lei passando gli cantava Giorgio, Giorgio del lago di Como... Il mio babbo aggiustava lo scarico della fognatura e intanto Mina cantava per lui. Una volta l'ho raccontato a un arredatore di Bologna e si è dovuto mettere a sedere perché sveniva. E invece il massimo commento del mio babbo, quando gli chiedo di quei giorni, è "Mi pare che cantava bene". Dire che vivi qua è una scelta abbastanza impegnativa. Va tutto liscio se stai a Roma o Milano o Ponte Biscottino. Ma se dici che vivi a Forte dei Marmi la gente va fuori di testa e non ti lascia più andare. Perché al Forte ci sono stati tutti, almeno una volta. Però d'estate, per le vacanze.
Recensioni degli utenti
Avevo giurato che mai sarei andato al Forte-24 dicembre 2021
Perché non ne potevo piú dei fiorentini e dei milanesi e del mercatino e dei fuochi e Santermete. Invece questa storia ha aperto la strada alla curiosità di andarci una volta in autunnno o inverno. In cerca delle tracce di Genovesi e dei suoi luoghi. Un pontile non é solo un pontile. Bella scrittura, forse con un po' di Paolo Nori ( che poi siamo gente cosí) e di Edoardo Nesi dentro, ma comunque piacevole. Bel libro e bella storia, grazie Genovesi!